Scassare la casta: sarà questo il tema della prima delle 26 puntate previste da qui a giugno di Servizio Pubblico, la nuova trasmissione di Michele Santoro in onda da giovedì 3 novembre. “Il programma che ci riporterà in onda a partire da giovedì prossimo non sarà la versione povera di Annozero” ha dichiarato il giornalista durante la conferenza stampa di presentazione del programma. “Non avrà l’aspetto di un programma minore. C’è grande entusiasmo fra le maestranze degli studios di Cinecittà da dove irradieremo il nostro segnale. E questo è il segno che Roma, oltre a essere la capitale della politica, è anche il punto nevralgico della produzione di contenuti audiovisivi. Un’energia creativa che, come in Rai, rischia di essere soffocata dal peso e dall’invadenza dei partiti”. Santoro ha annunciato che 93mila persone hanno già contribuito alla campagna online di Servizio Pubblico versando 10 euro a sostegno del programma: “Questo ci da una spinta straordinaria ed un grande senso di responsabilità”.
Tra gli ospiti in studio della prima puntata ci saranno Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, l’imprenditore Diego Della Valle e il faccendiere latitante Valter Lavitola in collegamento dal Sud America. Gli interventi degli ospiti in studio saranno accompagnati dai servizi e inchieste filmati che hanno reso celebri i programmi di Santoro. Inoltre Marco Travaglio presenterà la rubrica “Balla della settimana” mentre Giulia Innocenzi darà vita a una serie di sondaggi, attraverso Facebook e i social media, per sondare le opinioni del popolo di Internet sulle tante questioni che saranno sollevate durante la diretta.
Per Santoro, “una nuova tv sta già nascendo”: lo dimostrano infatti “’i dati sorprendenti dei video trasmessi per ora solo in modalità flash sul sito del programma: abbiamo più di un milione di visualizzazioni video e 500 mila su Youtube, per un totale di un milione e mezzo”. Costo previsto a puntata, 250 mila euro, con un fatturato finale di circa 7 milioni (compresa la gestione tv del sito). Quanto alla raccolta pubblicitaria, “le tv locali assicurano un minimo garantito di 110 mila euro a puntata, cui va aggiunta la raccolta su Internet e su Sky”.