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Saper insegnare..anche ai cittadini..

Creato il 09 gennaio 2012 da Gianpaolotorres

Saper insegnare..anche ai cittadini..

In foto,un ricordo della maturità a Fiery in Val d’Aosta,valle di Ayas.1965.

( da sin.genitore,editore in fieri,direttore di istituto,e don Germano,ultimo a destra)

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Di insegnanti e professori ce ne sono tanti,e pochi si ricordano che non devono sgridare ed incolpare parte della classe quando le cose sono di difficile attuazione.

E’ facile dividere dei giovani,come altrettanto facile è dar fuoco alle polveri.. delle persone non competenti, a motivo di mancanza di studi, e vedere se prendendosi per il collo tra di loro,tu ne possa uscir pulito.

Per fare un esempio, è da quando sono nato e sino a pochi anni or sono,che tutti i mali dell’Italia erano attribuiti all’insoddisfacente sviluppo economico del nostro sud o meridione,e la gente comune nordista di conseguenza esprimeva insofferenza mediatica verso i meridionali che lavoravano al nord per la mala propaganda di tutti i partiti che in questa maniera ne uscivano vincitori.Il capro espiatorio del momento fu il nostro Mezzogiorno.

In realtà i fondi venivano stanziati in parti eque,almeno sulla carta,dove ci fossero le necessità più stringenti e poi ci pensavano gli uomini di partito a delegare favori ed a spargere cattivo esempio di nepotismo sia al nord come al sud.

Anche questo in parti eque.Al sud la colpa era del nord,e viceversa!

Nessuno si è salvato.Il trucco lo comprendiamo oggi che abbiamo passati i sessanta di età,prima,ci avevano pensato invece i nostri mezzi di comunicazione mediatica a distoglierci dalla retta via,creando delle antipatie basate sul nulla.

Oggi l’ultima trovata è che se ci mettono le mani in tasca.. è colpa degli evasori.

In realtà si cerca con l’ennesimo ingannevole “slogan” di coprire le male fatte di personalità inefficienti,di potenti che hanno finto di non vedere e di non sapere,pur avendo le migliori qualifiche di studi e di esperienza per poter mettervi rimedio a suo tempo debito.

Ma facendo le cose con giustizia probabilmente avrebbero perso il consenso,e quindi quel potere,o meglio ancora,quei privilegi, ai quali una volta abituato, non hai più voglia di staccarti.

Ovvero le accuse rivolte a quella parte del paese ritenuta “evasore” per metterla in contro al vicino di casa,è l’ennesimo episodio della serie..non siamo mai stati capaci di affrontare un problema seriamente..perchè avevamo… o altro da fare..o ci occupavamo di cose più simpatiche e redditizie,tipo il nostro secondo lavoro…

Inutile altresi citare i tomi su tomi inutili del diritto tributario,in quanto ogni legge contiene pure il suo contrario senza trascurare i codicilli,le appendici e quanto altro dell’ultimo minuto,contribuisca a creare quel marasma nel quale ci sguazzano coloro che se ne vogliono lavare mani e piedi,mentre le persone serie ci affogano.

Per cui dovremmo rispondere compatti a queste accuse,che..non solo..chi è senza peccato..  scagli la prima pietra..ma pure dire in chiaro che un Primo Ministro del mestiere dovrebbe affrontare il paese con maggior umiltà,come in Giappone, e scusarsi di fronte alla nazione di trovarsi a dirigere un casino..nel quale nessun tributarista..ha la certezza..di essere nel giusto o nel reato.

Non chiediamo che faccia harakiri,solo che si metta a lavorare.. e faccia pippa..silenzio..perchè professore non lo è nato nessuno,e pochi sono coloro che lo sanno divenire veramente.

Don Germano,faceva di cognome,era un sacerdote salesiano,che gestiva il blocco di materie più importanti del triennio per la maturità scientifica al liceo Valsalice di Torino.

Lo vedete in fotografia alla estrema destra.Si era fatto nel tempo insegnando in Egitto ed in Libano nelle scuole salesiane,ed era una persona umile e modesta.

Con lui la lezione non finiva mai,ti insinuava le nozioni parlando d’altro,avrebbe potuto da solo reggere un esercito,lo sguardo con due occhietti furbi,ed ogni tanto,per rompere la noia,si faceva un tiro di tabacco.. e sternutiva. Un vero fenomeno,un uomo gentile e semplice che possedeva una grande cultura,ma riservato.

Aveva una gran qualità,era sempre di buonumore,e lo sapeva trasmettere senza darsi delle arie a confratelli e studenti.In più,forse senza accorgersene,era divenuto un leader per gli studenti,aveva sempre la battuta spiritosa pronta,ti infondeva coraggio,allegria,era molto attento sui rimproveri che evitava..ti faceva una battuta sorniona..e tu la capivi al volo..ridevi dal banco..ed era finita,sapeva comunicare,forse l’aveva imparato in Medio Oriente e non fece mai carriera.Non gli interessava.

Questo non vuol dire che non fosse ambizioso,lo era,ma a modo suo,aveva molto amor proprio e ci teneva di vedere la sua classe alla maturità fare bella figura,questa era la soddisfazione personale che cercava,fare bella figura attraverso i suoi allievi.

Chiaro che era un personaggio avendo lavorato all’estero per molti anni,e non dico fosse divenuto un levantino,ma di certo aveva assorbito quel gusto nel negoziare le cose tra uomini come solo nel mediterraneo sanno fare,con malizia e simpatia.

Un uomo onesto non bigotto che ti dà le cognizioni giuste per affrontare il tuo futuro quando sei ancora adolescente sarà difficile da dimenticare,oltre al suo tabacco da presa,che teneva in una scatoletta di dove si faceva una tirata di naso..e poi..etcciù..e giù uno sternuto..ettciù..e giu un altro.

Mi ricordo lo volli provare,come esperienza..ettciiu..ettciuu..+

La maturità fu cosa seria.

Mentre il Classico aveva tre corsi di studio, A-B-C ,dei quali il A rappresentava il top studenti con voglia di fare,e si scendeva al C ,dove c’erano i pezzi di ricambio…ma non si poteva né dirlo né pensarlo,erano infatti presenti nella sezione..fior di principi..e marchesi.. noi dello Scientifico eravamo una classe sola.

Per cui il Classico veniva servito della commissione di esami che arrivava in loco dal di fuori,e noi andavamo invece al Liceo Segre a dar prova di quello che eravamo capaci contro un istituto pubblico.

Premetto che ci facevamo un mese di training studiando al fresco,camere a due letti,cibo energetico,e tranquillità da Val d’Ayas a Fiery,un paesello che si raggiungeva da fondo valle,St Jacques, solo a piedi o a dorso di mulo.Forse c’era una teleferica per i bagagli.

Era una casa vacanze salesiana,molto graziosa. Gli insegnanti con noi. Si creava un bel rapporto.

Si portavano all’esame tutte le materie dell’anno in corso o del triennio,non ricordo.

Era preistoria,un altro mondo? Forse sì.

Di fronte agli esaminatori dello stato sbaragliammo il campo pubblico,persin io,che ero tipo da settembre,cioè da esami di riparazione,ebbi una media superiore al sette,ed il mio orale lo feci al mio insegnante,membro interno,e non alla commissione d’esami che mi poneva le domande.

Loro invero mi ponevano la domanda,ed io,comodo e sorridente rispondevo guardando don Germano che sorrideva e mi faceva capire che li avevo già in tasca tutti, i membri della giuria.

In breve,il solito mezzo bluff. I professori sono stufi di ascoltare esaminandi,ed incominciano a parlottare tra di loro,e tu fingendo,parli di tutto,gli tieni le orecchie impegnate e loro annuiscono,senza neppure darsi conto se stai ora parlando della Juve..o del bidello..o del tempo che fa,è la tecnica del cobra…prima incanti la vittima.. fissandola negli occhi..poi mordi.

Ho detto troppo? O troppo poco?

Beh,mi arrivò l’unica borsa di studio della mia vita,pagata dall’azienda dove lavorava mio padre.

La foto della maturità liceale di mio padre,al Liceo Gioberti di Torino,anni 1924-25,rappresenta già ben 4-5 gatti di cui tre ragazze.Son tutti tristi in fotografia.Maschi e femmine.

Ci sono più insegnanti che non allievi…

Una delle tre fu bocciata,la numero 6.Mio padre era un secchione a scuola,numero 3.

 

Saper insegnare..anche ai cittadini..

Era il Liceo Moderno..quello scientifico…al primo anno di attuazione.

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