La mamma salì in soffitta a cercare alcuni pezzi di stoffa per confezionare un abito di Carnevale per il più piccolo dei suoi due bambini, mentre cercava la sua attenzione fu catturata da un panno colorato e morbido regalatole da una sua amica tanti anni prima, si ricordò allora di quando lei cuciva nella sartoria all’angolo della strada, prima di sposarsi e prima che nascessero i suoi due bambini. Mentre lavorava, della bottega si udivano le grida dei ragazzini che giocavano in strada. Le auto passavano di rado e i bambini potevano fare i loro giochi tranquillamente, non come ora che sfrecciano a velocità pazzesca. Prese il pezzo di stoffa e decise che avrebbe fatto il costume di Carnevale proprio con quello.
Questa tecnica è chiamata, un po’ impropriamente, a dire il vero, flashback, si tratta di una tecnica molto usata nel cinema e letteralmente significa flash=lampo, back=indietro. Di fatto nella narrazione significa fare un salto nel passato per raccontare altri fatti che interrompono l’ordine cronologico. Occorre porre particolare attenzione a non confondere l’analessi con la spiegazione di un fatto accaduto nel passato. Analizziamo gli esempi che seguono, il primo non è un’analessi:
Marco non amava il minestrone. Ciò accadeva perché da piccolo la mamma lo costringeva a terminare tutto il piatto.
Il nel secondo esempio, invece, si percepisce lo spostamento all’indietro del piano cronologico, un salto indietro nel tempo, l’apertura di una finestra sul passato:
Marco non amava il minestrone. Ogni volta che si ritrovava il piatto di fronte, gli veniva voglia di alzarsi e scappare. Ricordava bene quella volta in cui a tre anni, la mamma lo aveva costretto a mangiarlo, ormai freddo e con la pasta molliccia e stracotta, l’aveva mangiato di corsa, mandandolo giù senza masticarlo e senza sentirne il sapore… Ma ora faceva di necessità virtù o ogni volta lo mangiava in silenzio, con il capo chino sul piatto e senza commentare.
Il flashback può essere introdotto nel corso del racconto da demarcatori temporali del tipo "alcuni anni fa" in opposizione a "ora", oppure da verbi come "ricordare", "pensare". Occorre sottolineare che non è pensabile un utilizzo competente già dalla classe quarta Primaria di questa tecnica narrativa, l’obbiettivo in questa fase è conoscerne l’esistenza e riconoscerla all’interno dei brani proposti. Inizialmente si può proporre un lavoro collettivo, per consentire di sperimentarne l’utilizzo in forma guidata.
Nel pdf in download L'ordine cronologico, il flashback o analessi, tutta la spiegazione e alcuni esercizi per la comprensione e l'utilizzo della tecnica.
Altre risorse nel sito La teca didattica
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