Arrestati con l’accusa di rissa e lesioni personali. I cinque, tutti pregiudicati, sono stati i protagonisti di una violenta rissa consumatasi in via Kennedy e all’incrocio con via San Francesco,nel centro cittadino. Diversi passanti hanno assistito alla furiosa lite con i contendenti che se le davano di santa ragione con calci, pugni e, addirittura, mazze da baseball.
Soltanto il tempestivo intervento dei militari dell’Arma della locale Compagnia ha interrotto la rissa al termine della quale una delle due donne, una ragazza di 23 anni, è stata dapprima, trasportata al nosocomio di Sapri e, poi, trasferita all’ospedale San Luca di Vallo della Lucania dove versa in gravi condizioni per una colpo al capo.
Da una prima ricostruzione dei fatti, pare che la lite sia scoppiata per motivi legati allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Ecco di seguito la cronaca per come riportata dal Giornale del Cilento
Sono le ore 12 di domenica 3 marzo quando in redazione giunge la telefonata di Nicola Giudice, che si presenta come zio della ragazza che attualmente è ricoverata in gravi condizioni all’ospedale di Vallo della Lucania. Nicola ha raccontato al giornale del Cilento ciò che sarebbe avvenuto, a suo parere, a Sapri nella notte fra sabato e domenica. Questa la testimonianza di Nicola Giudice:«Ho deciso di chiamarvi perchè sono molto indignato per ciò che è successo a mia nipote a Sapri. Valentina Giudice è stata tratta in arresto alla fine del mese di gennaio a piazza San Giovanni perchè nelle proprie tasche i carabinieri di Sapri hanno trovato della droga. Valentina dopo l’arresto ha denunciato chi gli ha venduto la droga e queste persone non l’hanno presa bene. Mia nipote e mia cognata, mamma della ragazza 23enne, venerdì in tarda sera sono state aggredite in casa da Moreno Di Martino. Di Martino non è riuscito ad entrare e ha distrutto la macchina di mia cognata. Il giorno dopo si sono recati in caserma dove è successo l’impossibile e ora mia nipote è in ospedale».
Per fare chiarezza sulla vicenda è stata contatta la famiglia della presunta vittima. Al telefono ha risposto la madre. La madre racconta: «Venerdì sera Moreno Di Mauro ha sfondato il portone di casa e voleva ucciderci dentro casa nostra. Io e mia figlia ci siamo messi dietro la porta di casa e siamo riuscite a non farlo entrare. Moreno, visto che non era riuscito ad arrivare a noi per farcela pagare, mi ha completamento sfondato l’automobile con una mazza da baseball. Tutto questo è avvenuto intorno alle ore 11 di venerdì mentre Moreno non poteva uscire di casa perchè ha l’obbligo di dimora dalle 19 alle 8 del mattino – racconta ancora la mamma -. Verso mezzanotte, quando tutto era finito e Moreno Di Martino non c’era più, sono arrivati i carabinieri. Ho chiesto loro se potevo seguirli in caserma per esporre denuncia, ma mi hanno risposto che non c’era nessuno che poteva accogliere la mia querela e mi hanno invitato a recarmi in caserma il giorno successivo. Sabato, mentre ci stavamo recando in caserma, abbiamo incontrato Moreno Di Martino. Di Martino Giovanni, padre del primo, e Sarsale Sabrina, moglie di Giovanni e mamma di Moreno. I due uomini avevano fra le mani due mazze da baseball e volevano aggredirci. Io ero in compagnia di mia figlia Valentina, mio figlio e mio cognato, Maio Domenico. Per fortuna che c’era mio cognato che si è messo in mezzo e ci ha difesi prendendo alcuni colpi di mazza. Sabrina Sarsale – continua il racconto – ha cominciato a picchiare mia figlia facendola cadere più volte a terra. Io presa dal panico sono corsa in caserma a chiedere aiuto. Dalla caserma mi hanno risposto che doveva venire la pattuglia da Policastro Bussentino per intervenire. A quel punto sono di nuovo corsa fuori dove stava succedendo l’impossibile. Padre e figlio Di Martino stavano picchiando mio cognato Maio Domenico. Sabrina era salita a bordo di un’automobile e voleva investire mia figlia Valentina. Dopo poco – ancora la mamma – sono arrivati i carabinieri da Policastro che hanno trovato mio cognato con la mazza da baseball che era riuscito a scippare ad uno dei due aggressori. Io e i miei figli ci siamo rifiugiati all’interno della caserma. Moreno Di Martino ci ha visti e ha fatto segno a un carabiniere per far si che gli aprisse il cancello. Il cancello è stato aperto e Moreno è entrato ed ha colpito mia figlia con un calcio e un pugno all’interno della caserma. Mia figlia è caduta a terra ed ha perso i sensi». Il racconto della madre in contatto telefonico con il giornaledelcilento continua: «Ho chiamato un’ambulanza che ha trasportato mia figlia all’ospedale di Sapri, poi mi sono rivolta al capitano dei carabinieri e gli ho chiesto perchè non è intervenuto. Lui mi ha risposto che non si può mettere a repentaglio la vita di un carabiniere per queste cose. Io ora andrò a denunciare il tutto, ho il referto dei carabinieri, i testimoni che erano a bordo dell’ambulanza e pretendo di vedere i video delle telecamere di sorveglianza. Mia figlia ora è stata trasferita d’urgenza all’ospedale San Luca di Vallo ed è in coma. Non so cosa succederà a Valentina, se verrà operata, ma io voglio giustizia».
Dopo i racconti della madre il giornale del Cilento contatta la caserma dei carabinieri di Sapri. Al telefono risponde il capitano Emanuele Tamorri che dichiara:«I fatti sono successi all’esterno della caserma a circa 300 metri. Abbiamo i filmati che testimoniano tutto e sono stati già depositati in procura. Confermo che la rissa è avvenuta tra Valentina Giudice, Domenico Maio, Di Martino Giovanni, Di Martino Moreno e Sarsale Sabrina. Tutti e cinque i soggetti sono pregiudicati per aver commesso reati differenti».