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Sarà vero tradimento? Il conflitto generazionale continua.

Creato il 09 settembre 2011 da Cortese_m @cortese_m
Continuando a percorrere la strada già aperta in precedenza, proseguo con un tema cardine per oggi e per gli anni a venire, quello del conflitto generazionale e della mancanza di patti tra generazioni-veri che permettano ai giovani di avere una vita migliore, basata su regole certe, difficili forse da rispettare ma da applicare e rispettare per il bene comune.
Lo spunto mi viene nuovamente da un articolo di Avvenire del giorno 08 settembre, a titolo “tradimento previdenziale”.
L’articolo comincia subito, testuali parole, “con la dirompente e drammatica forza dei numeri”, confrontando un lavoratore che nel 2008 è andato in pensione con circa il 69% del suo stipendio, con uno che, probabilmente figlio di quello stesso, andrà in pensione nel 2040 e si dovrà accontentare di circa il 53%...
In Italia i nati dopo il 1970 sono circa 28milioni che, subendo quello che Avvenire chiama il tradimento dei padri, vivono una condizione di precariato stabilizzato oltre che di stipendi da fame!
Fin qui tutto noto, anche se triste, ma da una ricerca fatta dal Center of research di Pittsburgh, si prevede un ulteriore forte peggioramento, e la pensione di un italiano nato negli anni ’80 si stima sarà in media di 340€. mensili!
La denuncia, quella che di post in post cerco di portare avanti su questo tema e su quelli correlati, sembra avere sempre ancor più ragion d’essere e si fortifica davanti a queste previsioni.
Certo la denuncia fine a se stessa non basta, bisogna che sia supportata di proposte, d’idee, di disponibilità a mettersi in discussione, forse a perdere qualche pezzo di benessere di oggi per guadagnare un po’ di dignità domani.
I nati negli anni ‘70/’80, quelli che oggi appaiono fortemente investiti da queste buie previsioni, precari e sottopagati oggi, nella migliore delle ipotesi gregari nella costruzione del loro futuro, hanno certamente avuto una infanzia meno dura e difficile dei loro padri e nonni. Nati nel benessere, in un periodo ampiamente post-guerra, post-ricostruzione, quando le difficoltà vere, sia politiche (Fascismo...) che economiche, erano ampiamente dietro le spalle anche dei loro genitori, quando erano in corso quelle lotte sindacali, dure sì, ma che hanno portato tanti diritti e tanti miglioramenti alle condizioni dei Lavoratori, alimentati quindi (i genitori) dai sogni e dalla speranza, due sostantivi che ai giovani d’oggi appaiono come metafisici, d’altri tempi…
Hanno potuto avere un’infanzia certamente più spensierata, ed hanno avuto un accesso all’istruzione di gran lunga migliore.
Con una battuta si potrebbe dire che ora “la stanno pagando cara”!
Certamente se non il tradimento, come lo chiama Avvenire, è evidente tanto immobilismo e forse un po’ di disinteresse da parte dei genitori che non potrà rimanere tale.
Un dato importante risulta evidente: la presenza di una grossa fetta di giovani che non lavorano-non studiano-non cercano lavoro, lascerebbe pensare ad una apatia, totale mancanza di sogni e speranza, forse sopita dal fatto che il benessere accumulato dai genitori - quasi a voler corrompere i figli - gli permetta di vivere in famiglia ormai fino a 40 anni, così a pancia piena tutti sono più tranquilli e le ragioni di conflitto volano basse!
Ho auspicato più volte un patto tra generazioni che mi sembra l’unica via d’uscita da questa deriva pericolosa, deriva che porterebbe ad un conflitto inimmaginabile, come riporta Avvenire “gli artigli di un assurdo conflitto generazionale si allungano minacciosi”! Più chiaro di così…
Bisognerebbe che i padri valutassero seriamente la proposta, che è anche una richiesta di aiuto, che potrà accettare forse ancora qualche rinvio ma non l’indifferenza!
nanni

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