Sardegna: Cala Gonone - Cala Mariolu (22km)u

Creato il 28 dicembre 2013 da Mironseak

Lasciamo finalmente Cala Gonone in una calda e tersa giornata invernale che potrebbe benissimo sembrare primaverile.Il vento ha spazzato via le nuvole, il cielo è azzurro più del mare ed il sole batte sulle nostre mute tanto da renderle infuocate.Si preannuncia una giornata coi fiocchi, peccato solo per i postumi di una nottata insonne a causa della festa hard-rock nella villetta giusto sopra la nostra tenda: i tappi sono serviti a ben poco e anche lo spuntino di mezzanotte non ha risolto granché...Prima dell'imbarco passa a salutarci il direttore dell'acquario, un giovane entusiasta dall'inconfondibile accento romano con cui scambiamo volentieri quattro chiacchiere ed i biglietti da visita.Appena fuori dal porto di Cala Gonone, che ora non è più squassata dalle raffiche della tempesta di Natale ed è ripiombata nella sua quite così accattivante, scorgo sui fondali sabbiosi le sagome sinuose di palombi e cernie: dev'essere la suggestione della visita di ieri all'acquario a sollecitare la mia fantasia, perché sono soltanto delle colonie di posidonia, visibili a discrete profondità in un'acqua color smeraldo da far invidia ad ogni gioielliere.Il Golfo di Orosei è davvero bello come tutti dicono: io non ci avevo mai pagaiato prima ed è stato amore a prima vista!Fino a Cala Luna, giustamente famosa per il suo filare di grotte mastodontiche, è tutto un susseguirsi di grotticelle alte e basse, alcune anche percorribili in kayak, ognuna decorata da decine di stalattiti a torciglioni. Cerchiamo un varco nelle grotte del Bue Marino ma sono tutte recintate e chiuse in questa stagione: non c'è modo di sbirciare oltre e ci atteniamo scrupolosamente ai cartelli di divieto... peccato, sarà un buon motivo per ritornarci.Tra Cala Luna e Cala Sisine, invece, è la volta di imponenti scogli a carciofo, quelli mangiati alla base dal mare ed aperti in alto in grandi foglie bucherellate, come se un bruco gigante si fosse divertito a smangiucchiarle qua e là.Oltre Cala Sisine si erge impettito un monte dalle tante creste rocciose, come una corona adagiata sulla costa: Serra Ovra, questo credo sia il suo nome, si innalza oltre i 600 metri ed incute un certo timore reverenziale.Le pareti verticali che riempiono il golfo fanno la gioia di escursionisti, rocciatori e speleologi, le cui voci più volte sentiamo dal kayak senza però riuscire a scorgerne i corpi...Poi la costa rocciosa scende al mare con grandiosi piani obbliqui sui quali prolifera una rigogliosa macchia mediterranea, in barba alla forza di gravità, perché non ci spieghiamo proprio come facciano delle piante a crescere su una tale pendenza. Ma gli alberi della zona meritano questa ed altre ammirazioni, perché i rami sono piegati dal vento nelle posizioni più inverosimili e le radici si fanno strada tra i massi lungo sentieri sempre più contorti...Seguiamo il consiglio di un amico innamorato del luogo e sbarchiamo per la notte nella meravigliosa Cala Mariolu: la sabbia è fine e rosata, i ciottoli della battigia levigati in piccole sfere e la parete inarcata sul fondo un tantino minacciosa ma perfetta per la cucina da campo.Per montare la tenda dobbiamo realizzare un piccolo sbancamento, che forse si intuisce dalla foto e che farebbe onore alla migliore società di movimentazione terra.Orione sorge mentre finiamo di mangiare il risotto al sugo di ricotta. Ben presto il cielo si riempie di stelle: salgono tutte dal mare e sulle prime sembrano delle barchette che navigano sulla linea dell'orizzonte e che lentamente prendono il volo.La risacca stasera è molto musicale, una cadenza regolare in cui si alternano brevi pause e lunghe melodie polistrumentali. Sarà la notte ideale per recuperare quella appena persa!

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