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Sarò gay o lesbica? Intanto mi ubriaco

Da Psicologiagay
 

Secondo una recente ricerca (maggio 2012) durante l’adolescenza può essere ancora attivo il processo di esplorazione e definizione del proprio orientamento sessuale, e gli studenti che non si definiscono esclusivamente eterosessuali o omosessuali, tendono ad abusare di alcol in misura maggiore rispetto a quelli che hanno definito in maniera stabile il loro orientamento.

Sarò gay o lesbica? Intanto mi ubriaco

photocredit: http://disintossicazione-net.myblog.it

Lo studio, condotto nell’Università del Missouri, ha seguito circa 2ooo studenti di college per quattro anni: in autunno e in primavera i partecipanti allo studio erano intervistati rispetto al loro orientamento e alle loro abitudini e i comportamenti sessuali. Gli studenti erano classificati in base alle risposte in:

  • esclusivamente eterosessuali;
  • esclusivamente omosessuali;
  • prevalentemente eterossessuali;
  • prevalentemente omosessuali;
  • bisessuali.

L’intervista poi indagava la frequenza dell’uso di alcol, le motivazioni che portavano a bere, e le conseguenze negative sperimentate in seguito all’utilizzo di alcol.

Secondo i ricercatori  che hanno condotto lo studio “I bisessuali, e le persone con un orientamento sessuale ancora fluido riportano un uso più massiccio di alcol, e un maggior numero di conseguenze negative, tra cui sintomi di astinenza“. Amelia Talley, professoressa di psicologia nel College of Arts and Science, spiega: “Queste persone sostengono di bere per alleviare ansia e depressione, molto più di quanto facciano le persone eterosessuali o omosessuali. Una possibile spiegazione è che queste persone che non si definiscono completamente eterosessuali o omosessuali si sentano stigmatizzate da entrambi i gruppi“.

Secondo la Talley “le persone esclusivamente omosessuali o eterosessuali bevono più o meno nella stessa misura, e dicono di bere per incrementare il divertimento in situazioni sociali. Gli altri gruppi tendono a riportare un maggiore utilizzo di alcol. Questo suggerisce che lo stressante processo di definizione della propria identità sessuale potrebbe contribuire a determinare problemi con il bere, così come accade che le persone che si trovano in situazioni difficili possono ricorrere all’alcol per alleviare lo stress“.

Nello studio si sono riscontrate anche differenze di genere nel comportamento sessuale e nell’autodefinizione del proprio orientamento: le donne mostrano un grado maggiore di fluidità rispetto al loro orientamento sessuale e sono in grado di ammettere un certo grado di attrazione per altre donne senza definirsi completamente omosessuali. “Le donne probabilmente” spiega la Talley “sono più aperte nell’ammettere di provare attrazione per persone dello stesso sesso, perchè sono più abituate, per motivi culturali, ad essere considerate come oggetti sessuali, e, di conseguenza, sono più abituate a valutare le attrattive di altre donne paragonandole alle proprie“.

Gli uomini, invece, tendono a identificarsi in una delle categorie con maggiore decisione: in particolare per gli uomini che si definiscono eterosessuali, ammettere di provare un certo grado di attrazione per persone dello stesso sesso, può generare ansie e preoccupazioni a causa delle rigide norme di genere culturali, che vogliono l’uomo virile.

Lo studio sottolinea la necessità di incrementare gli sforzi per il sostegno delle minoranze, e, nello specifico, di realizzare delle reti di supporto che aiutino i giovani a non utilizzare l’alcol come fuga, per alleviare lo stress e la preoccupazione nella delicata fase di definizione del proprio orientamento sessuale.


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