Nottata di saudade, per qualcosa, però, ancora impreciso. Scrivere tanto, in modo quasi bulimico; è realizzazione, ma sarà la rabbia che traspira da ogni riga, sarà la concretezza degli argomenti – che atterriscono parecchio -, sarà. Di fatto, non ho idea di quello che sarà. Ci sono memorie che mi attraversano la mente di continuo, in questi giorni: sono immagine elettriche, per lo più di viaggi, per lo più con te. Provo nostalgia perché sono finiti. Ci sta, dicono. Il difficile è quando mi sembra di provare nostalgia anche per te, che però sei qui, a un respiro da me. Gli scrittori sono animali complicati, soprattutto quando non vorrebbero essere definiti come tali; soprattutto quando vorrebbero fingere che parole e sofferenza non hanno necessariamente un legame, di solito per non essere considerati strani, o sociopatici. Spengo la luce della scrivania. Quantomeno amo. Quantomeno te.