La settimana scorsa più di novanta persone sono state arrestate tra Firenze, Roma e Napoli con accuse pesanti. Tutte erano in un certo modo collegate al potente clan camorristico Contini di Napoli. Molti gli imprenditori arrestati che hanno visto le “proprie” società poste sotto sequestro, ad esempio la squadra di calcio di Serie D Mariano Keller di proprietà di Salvatore Righi, uno dei tre fratelli colti dalle manette.
Secondo l’accusa dalle intercettazioni telefoniche risulta che anche il viceprefetto Francesco Sperti, ora indagato, era al libro paga pur se tale compenso per Sperti era da «cameriere».
Ecco cos’ha scritto oggi il noto scrittore Roberto Saviano:
Un uomo della camorra al Ministero degli Interni. Andate sul sito del Ministero degli Interni alla pagina dei Sistemi Informativi Automatizzati. Lì troverete che il responsabile “Capo ufficio staff” è il viceprefetto Francesco Sperti (c’è anche la sua mail). Il viceprefetto Sperti ricopre un ruolo importantissimo perché si occupa di attuare le direttive del CNIPA, il Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione. Sperti è accusato di essere da dieci anni un uomo al servizio degli imprenditori di camorra, che lo tenevano a stipendio per ottenere in cambio favori: «interviene per esempio per il rilascio in tempi rapidi di un passaporto – scrive il gip – o per agevolare il trasferimento di un militare». In qualsiasi altro paese una notizia del genere sarebbe stata all’ordine del giorno del governo. Qui è percepita come normale, ordinaria. Informarsi, approfondire, capire. Non rispondere con l’omertà del “sono cose che si sanno”.