Delicato, semplice, mediamente profondo. Il nuovo di John Hancock è decisamente un film ben fatto. La fotografia eccellente – realistica la trasposizione cromatica degli anni ’60, da cartolina alcune sequenze australiane – il cast di prim’ordine e la colonna sonora di Thomas Newman (lo ricordiamo per le note di American Beauty, Il Miglio verde e Wall-E) conferiscono dignità e drammaticità alla pellicola.
Ecco, non aspettatevi una commedia. Saving Mr. Banks prende posizione, rimanendo un film drammatico. Certo, il comico compare. Ma a tratti, quasi a sottolineare il contrasto tra la signora Travers (Emma Thompson), il suo passato (Colin Farrell) e il mondo patinato che Walt Disney (Tom Hanks) rappresenta. Un’esistenza crudele negli Studios: austerità, rigore e solitudine fanno da contraltare a dollari, dolciumi e frivolezze varie.
Saving Mr. Banks ci fa apprezzare allo stesso tempo il leggero dietro le quinte di Mary Poppins e la gravità della vita. Si poteva fare diversamente? Forse. L’importante è che il succo rimanga ben in vista. A volte i dolori non si possono spazzare via con il solo desiderio, né con una risata. Da vedere senz’altro.
Paolo Fassino