Le infiltrazioni dell’ndrine ormai sembrano non stupire, le cosche calabresi da qualche anno praticano la scalata verso il “successo” ed ormai molta parte dell’Italia sembra essere controllata o per lo meno sorvegliata dall’Onorata Società.
In Liguria ormai non è mistero, le ‘ndrine ci sono. Sembra però che a Savona ci sia anche un avvocato vicino alle famiglie mafiose, un avvocato che avrebbe passato ad un uomo della ‘ndrangheta di Ventimiglia carte riservate.
Insomma l’avvocato pare avesse passato ad un mafioso carte inerenti ad indagini, carte che non dovevano uscire.
Qualcosa di quell’inchiesta sarebbe addirittura arrivata siano a Giuseppe Marcianò, uno dei capi della “locale” di Ventimiglia, arrestato a dicembre con “La Svolta” operazione di polizia tesa a sgominare o quasi l’ndrangheta in Liguria.
Nel Ponente Ligure avrebbero avuto grossa influenza, secondo le recenti indagini Giuseppe Marcianò, 78 anni e Antonio Palamara, 72.
I due pare controllassero l’organizzazione locale, così sarebbe emerso dalle intercettazioni, in particolare proprio quelle effettuate a Vallecrosia nell’abitazione di Giuseppe Marcianò che, secondo quanto riporta il Secolo asserisce di essere stato informato, durante il funerale di Domenico Carlino, da tale “Ninetto”, nomignolo che per le forze dell’ordine corrisponderebbe a Carmelo Gullace, il presunto boss di Toirano del fatto che il suo ristorante “Le Volte” fosse sotto controllo da parte degli investigatori.
Insomma anche all’ndrine liguri non sfugge nulla, parrebbe persino che il ristorante Le Volte, situato presso Marina San Giuseppe, a Ventimiglia, sarebbe un luogo chiave, qui si sarebbero tenuti importanti meetings anche per la decisione del sostegno politico.
Durante le intercettazioni poi sembrerebbe che Marcianò racconti di una informazione ottenuta da Gullace, che corrisponderebbe a qualche cosa, forse un dossier mostrato a Palamara da un presuto “avvocato di Savona”.
Nell’intercettazione poi si ascolterebbe, «Io a Savona di avvocati non ne ho, o è capitato con Ninetto o con Fotia o con qualcun altro di là che gli può aver detto dicci a Peppino…» e poi tira anche in ballo il procuratore capo di Savona Francantonio Granero, «ora è Procuratore Generale a Savona quello, gliel’ha passato a Scolastico e firmò questi fogli il giudice Scolastico capisci?».