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Sbatti il cesareo in prima pagina

Creato il 22 settembre 2010 da Olineg

Sbatti il cesareo in prima paginaBuona parte dell’informazione si gioca alla roulette: ogni tanto la pallina cade su un numero, quel numero è una notizia come tante altre, è un fatto che accade ogni giorno da qualche parte, ma chi la racconta, se confeziona bene il prodotto, se sa colpire l’immaginario collettivo, la sensibilità pubblica, ma soprattutto se scommette al momento giusto, allora vince. E tutti cominciano a scommettere su quel numero. Vi ricordate quando l’Italia tremava per il rumeno stupratore? Sembrava che a compiere violenze carnali, in Italia, fossero solo i rumeni. Poi tutto finì, forse con il caso della Caffarella, in cui finirono al gabbio due poveracci che non c’entravano nulla, ovviemente rumeni. L’industria del sapere è come quella del vestiario, campa di mode: provate ad andare in libreria, forse troverete uno scaffale interamente dedicato a testi sui segreti della chiesa, del vaticano, sulle anime nere del cristianesimo, un filone che non ricordavate così fiorente. Ora guardatevi attorno, a destra e poi a sinistra, guardatevi alle spalle, ecco, dietro di voi c’è la montagna dalla quale sono rotolati giù quei sassi: la pila dell’ultimo Dan Brown. Oggi leggo sul Corriere di una donna morta dopo aver messo alla luce tre gemelli. E’ almeno la quarta notizia del genere che leggo dopo il caso di Messina. Poi un giorno, nessuno più ricorderà i casi di malasanità ostetrica, eccetto chi ne conoscerà uno di persona o chi legge i trafiletti di cronaca locale, ma negli ospedali, per negligenza o per disgrazia, mamme e neonati continueranno a morire allo stesso modo. E un altro giorno ancora, ritorneranno per magia in prima pagina, come torneranno gli stupratori rumeni, oh se torneranno! Torneranno i pantaloni a vita alta, le giacca a due bottoni e gli stupratori rumeni.



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