Ieri è successa una cosa gravissima! Il sito con cui collaboro è stato preso di mira da guastatori professionisti filogovernativi. Sulla loro appartenenza e identità ci sono pochi dubbi, dal momento che se Anonymous è quel che dice di essere non avrebbe senso attaccare siti come Stampa Libera. Se invece Anonymous è un fasullo gatekeeper allora, per quel che ne so, potrebbero essere stati gli stessi hackers che recentemente hanno portato attacchi informatici ai siti della polizia, del vaticano, di Equitalia e di Trenitalia. Ché tanto sappiamo già come funzionano gli attacchi false flag. In italiano “a falsa bandiera”.
Per quel che ne so, Anonymous potrebbe essere stato creato proprio per mettere a tacere la voce virtuale della resistenza, facendogli fare come “inizio carriera” piccole azioni di disturbo verso siti governativi. Quello di Trenitalia, per esempio, dopo dieci minuti era di nuovo ripristinato, mentre quello del vaticano è rimasto all’oscuro per una mezzora.
Poca cosa!
Stampa Libera non sappiamo per quanto tempo rimarrà oscurata, ma al momento in cui scrivo sono già passate dodici ore.
La stessa cosa era successa pochi giorni fa al Prigioniero e solo per la bravura del suo titolare il blog ha ripreso vita in breve tempo.
A Freeanimals finora non è successo niente del genere, ma non è detto che prima o poi anche a me non venga riservato l’onore della censura. Se fossi previdente dovrei mettere su disco tutti gli articoli, in modo da conservarne memoria storica, ma un pizzico di pigrizia e un po’ di fatalismo mi trattengono dal farlo.
Nella vita reale mi è già successo che un giudice disponesse di mandare all’inceneritore due faldoni di articoli riguardanti le attività di Animal Liberation Front, compiute da me e da altri in vent’anni di sabotaggi e incursioni varie.
Quello è stato un duro colpo per me, anche perché sembrava più una cattiveria che altro, da parte di un magistrato, un’azione senza senso, se non quello di voler cancellare le prove della nostra attività passata in favore del popolo oppresso degli animali.
Fu solo uno dei tanti episodi di repressione messi in atto verso gli animalisti liberazionisti di cui,
volente o nolente, nella mia zona sono stato l’esponente di spicco. Il resto della repressione poliziesca si esprimeva soprattutto attraverso le intercettazioni telefoniche, e per anni sono cresciuto con la sgradevole sensazione che le mie telefonate fossero ascoltate.
Poi, nei momenti topici, ovvero quando stavo organizzando azioni di liberazione, le attenzioni su di me e i miei “complici” si facevano più pressanti. E allora iniziavano i pedinamenti, il controllo della posta ordinaria e le intercettazioni ambientali sia in casa che nel furgone.
Tutto ciò al fine di arrestarci in flagranza di reato. O subito dopo. Com’è successo nel 2006. Non sto qui, ora, a raccontare come sono andate le cose, perché ci vorrebbe un articolo a sé stante. Per ora mi preme rendere noto a chiunque che forse siamo solo all’inizio di una più vasta repressione che colpirà siti come Tanker Enemy, Luogo Comune, Come Don Chisciotte e il blog di Paolo Franceschetti, oltre a una miriade di piccoli siti come quello su cui scrivo.
Stiamo forse per entrare in un’era di obnubilamento della democrazia, per altro mai esistita veramente. Un’era di dittatura in cui gli occulti padroni del mondo verranno allo scoperto e i cittadini saranno resi ancora più schiavi di quello che sono adesso.
I meccanismi psicologici li conosciamo: quando qualche voce discordante irrita, il Sistema si difende, come fa ognuno di noi con tafani, mosconi e zanzare fastidiose.
Il Nuovo Ordine Mondiale fa passi da gigante. Prepariamoci al peggio!