La crisi economica continua a preoccupare i cittadini di tutto il Mondo che stentano sempre più a vivere serenamente. C’è chi dice che questa crisi si può superare solo boicottando le banche, chi afferma che solo distribuendo il potere in parti eque la crisi finirà.
Vlad, è il capo della rivolta senza capi che vuole dare scasso al capistalismo. E’ un ragazzo moscovita di 39 anni fuggito in America con la famiglia perseguitata dal Kgb. Di giorno broker ben pagato, di notte al lavoro con un gruppo di guerriglia mediatica anti-sistema. E adesso finalmente allo scoperto come “leader-non leader” di Occupy Wall Street. Il piano d’attacco è semplice. Su un grande monitor lui e una decina scarsa di collaboratori seguono su Twitter chi posta, sui siti più disparati, nuove “dirette” che rispondono alla parola chiave Ows. E ritrasmettono le più interessanti. Per gli eventi più grossi sono loro stessi a spedire operatori. I costi principali riguardano la trasmissione dei dati. Nella prima settimana, quando ancora non hanno preso bene le misure, un normale operatore fattura 58mila dollari sulla carta di credito di un militante. Che non pagherà. Poi trovano gestori più simpatetici, che offrono connessioni forfettarie. L’assemblea generale contribuisce alle spese.
Nella sua veste di regista globale, sta ritrasmettendo una diretta da OccupyFort Lauderdale in Florida. Due ragazzi fanno una videocronaca concitata dell’arrivo della polizia. “Io le chiamo “telecamere Kalasnhikhov”, le nostre vere e uniche armi: sinché il nastro scorre, forse non scorrerà il sangue. O almeno la polizia non se ne approfitterà troppo. Vale tanto a piazza Tahrir che qui o nelle altre centinaia di città occupate. In due mesi ci hanno guardato 3,5 milioni di persone. Il nostro è un punto di vista interno alla protesta, nessuno ve la farà vedere così da vicino. E riprendere il controllo della propria narrazione è il primo passo verso il cambiamento”. La rivoluzione, come cantava nel ’71 Gill Scott-Heron, non sarà trasmessa in tv. Ma con ogni probabilità sarà visibile in streaming sul web. Tanti colori e slogan e un solo nemico: Wall Street. I banchieri dell’alta finanza vengono equiparati a dittatori. E il “charging bull”, la statua davanti all’ingresso del palazzo della borsa, diventa il simbolo più contestato dagli “occupiers”. Questo movimento non ha leader nè richieste specifiche, ma ha degli organi di autogoverno e un’assemblea.
Gli organi di autogoverno del movimento sono tre:
- I gruppi di lavoro dove tutti partecipano discutendo dei vari temi.
- Lo “spokes council”, portavoce del gruppo di lavoro.
- L’”assemblea generale” che prende le decisioni più importanti. In poco più di due mesi, solo grazie alle donazioni della gente via internet, il movimento ha raccolto quasi un milione di dollari. Oltre a una quantità di beni di prima necessità