22/10/2014
Essere
delusi da qualcosa o qualcuno, ivi inclusi se stessi, è un'evenienza che tutti noi abbiamo sperimentato qualche volta nella vita e quando accade di dover affrontare una delusione, tendiamo di solito a diventare rabbiosi, tristi o depressi a seconda del nostro carattere, del contesto in cui è maturata la cosa, della storia particolare connessa a quello specifico evento, del tipo di relazione che avevamo o comunque conserviamo con le persone e/o le situazioni che hanno prodotto in noi quella particolare delusione.
In tutti i casi il momento in cui si affronta una delusione è sempre di forte impatto emozionale ed è quindi anche una di quelle situazioni in cui la nostra lucidità potrebbe essere compromessa: la delusione che affrontiamo è come una pentola coi manici bollenti e se cerchiamo di maneggiarla immediatamente sarà inevitabile ustionarsi.
La prima raccomandazione in questi casi quindi è:
- Accantonate l'argomento e prendetevi una pausa di riflessione.
Ora voi mi direte che sembra facile a dirsi, ma in realtà la cosa vi continua a tornare in mente e non potete fare a meno di girarci intorno col pensiero. Bene, come sapete, secondo l'antico adagio:
"chiodo scaccia chiodo" e le lavandaie di un tempo usavano pulire il bucato dallo sporco strofinandolo nella cenere (in effetti sporcandolo con qualcosa d'altro di meno appiccicoso) quindi la seconda raccomandazione, mentre aspettate che la pentola si raffreddi è:
- Tenetevi occupati nel frattempo con qualcosa che vi interessa e vi piace.
Avrete un doppio vantaggio di sentirvi
gratificati da qualcosa che amate fare (purché non siano abbuffate di dolci) e di
ridimensionare mentalmente lo spazio occupato dall'evento negativo: c'è il caso perfino che possiate dimenticarlo, ma comunque è il momento giusto per riscoprire il vostro amore per le passeggiate e la natura, ovvero per la lettura, la musica, il disegno, la scrittura e quanto altro vi coinvolge. In altre parole occupatevi di voi stessi: già vi siete sentiti svalutati nell'esperienza deludente, ma se non siete voi per primi a
valorizzarvi prendendovi cura di voi, chi altri vi aspettate che lo faccia?Sarete pronti quando vi sentirete abbastanza sicuri di voi stessi ed avrete ridimensionato l'importanza dell'evento negativo. A questo punto la pentola si è raffreddata e possiamo maneggiarla per spostarla, vuotarla, esaminarla, buttarla via: insomma qualsiasi cosa vogliamo farne, purché l'affrontiamo. Una delusione non affrontata e superata a lungo andare funziona come un lento veleno e dà problemi di accumulo, anche .... Ora è il momento di liberarcene! La delusione, come il nodo del perdono è una cosa che riguarda solo noi stessi:
- Superare una delusione è una questione che riguarda esclusivamente la nostra interiorità.
Non abbiamo nulla da capire o da chiarire con nessuno: le persone vanno accettate (ma anche evitate) esattamente per ciò che sono, né possono essere considerate colpevoli di essere ciò che sono.Calibrare le nostre
aspettative in rapporto all'esperienza che abbiamo della gente è una abilità che si affina col tempo e la conoscenza, ma se noi invece siamo portati a riporre aspettative non realistiche rispetto ad un determinato tipo di persona e/o ad
investire affettivamente in misura non proporzionata relazioni sociali per le quali gli altri si spendono in misura assai più limitata, evidentemente siamo di fronte ad una nostra
fragilità.
Sia chiaro: possiamo anche decidere che ci piace essere proprio così ed a conti fatti preferiamo essere fragili piuttosto che insensibili, oppure decidere di divenire più accorti e selettivi rispetto alle situazioni della vita o ancora indurirci ed innalzare difese: insomma decidiamo pure come vogliamo difenderci, se vogliamo difenderci, senza tradire la nostra natura. L'importante è conoscere ed accettare anche la propria vulnerabilità, se è di questo che si tratta, senza pertanto sotterrarsi, basta saperlo.
La mossa finale, lo scacco matto lo date quando grazie ad una delusione avrete arricchito la conoscenza di voi stessi e la vostra capacità di gestirvi:
- Scacco matto: siete così in gamba che nelle vostre mani una delusione diviene una preziosa risorsa.