Di Scajola abbiamo sempre apprezzato le dimissioni. Sia quelle date per le sprezzanti parole usate per Marco Biagi, sia per la casa a prezzi di saldo con vista Colosseo. “Il Foglio” ha chiesto scusa all’ex ministro, per aver ceduto ai commenti di costume e alle facili ironie anziché procedere nel rispetto delle garanzie giuridiche. “Una regola di vita trasgredita”, insomma, per il gusto delle battuta. Il direttore del giornale si scusa per un filino di giustizialismo applicato ad “una storia obiettivamente grottesca”. Ecco, appunto: un ministro economico che acquista una casa senza avere una sia pur vaga idea del prezzo (e dei costi della ristrutturazione!) è davvero ‘innocente’, non solo per la giustizia. Puro come un pupo nel borotalco, ma grottesco.
Al regalo a sua insaputa hanno voluto credere i giudici e dunque alla “non colpevolezza”. Però per noi un simile ministro, che peraltro risulta assente mentre davanti al notaio si materializza il ‘dono’, è un fesso che neppure al governo del Paese dei Balocchi deve stare. Tutto il resto è dettaglio. Però nel predetto Paese giocare a fare il fesso Pinocchio che crede al Gatto e alla Volpe (e all’albero dei Denari) conviene. Per una seconda, terza o quarta opportunità, quantomeno in politica.
Gian Paolo Vitale