Cala il sipario sui protagonisti di Scalped e sulle loro vicende personali. Come suggerisce il titolo è un finale di rese di conti, riscatti morali, nuovi inizi e di decisioni impensabili. Un commiato dal sapore amaro, dove anche i pochi sviluppi positivi hanno un gusto agrodolce. Così com’è stato per tutta la sua durata, il noir crepuscolare ideato da Jason Aaron e R.M.Guèra, si congeda con un volume condotto e sceneggiato con maestria, dove tutti i tasselli trovano la loro collocazione. In questo epilogo spiccano il doloroso ritratto femminile di Carol, con la sua definitiva presa di coscienza, e quello del folle Catcher, che con le loro azioni hanno influenzato costantemente il corso della serie. Un western oscuro che rende omaggio alla narrativa di Cormac McCarthy e la lirica di Bruce Springsteen. Sempre buona l’interpretazione grafica di Guèra, che con il suo stile graffiante ed espressivo ha trasposto sulla carta tutto il dolore e la drammaticità di questa violenta saga. Brava anche Giulia Brusco ai colori.
Chi ha seguito la saga troverà un finale degno di tale nome. Per tutti gli altri il suggerimento è di recuperare tutti i volumi di quest’opera straordinaria, erede spirituale di storiche testate Vertigo, come ad esempio Preacher, così da poter far conoscenza dell’unico grande protagonista della storia: l’immaginaria riserva indiana di Prairie Rose.
Abbiamo parlato di:
Scalped #10 – La Fine della Pista
Jason Aaron, R.M.Guèra
Traduzione: Dario Mattaliano
RW-Lion, 2013
144 pag, colori, brossurato – €11,95
ISBN: 9788866912552
Etichette associate:
R.M.GuèraRw-Lion ComicsVertigoThe UnwrittenJason AaronCondividi:
Seguici su: