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Scampoli d'estate

Creato il 26 settembre 2011 da Lanterna
Se fossi una brava fotografa o solo un'appassionata di fotografia, avrei già scattato trilioni di foto a questa estate che sembra senza fine, ai miei bambini che ancora giocano in giardino con i pantaloncini e le Crocs, alle mie gatte che ogni giorno si guardano intorno come se non ci credessero. Io stessa non ci credo, mi aspetto ogni giorno di alzarmi e trovare un clima autunnale. E invece, per ora, pare che l'anticiclone reggerà per un'altra settimana.
Certo, se fossimo al mare sarebbe meglio. Sarebbe proprio una figata poter fare il bagno a fine settembre e passare i pomeriggi in spiaggia. Ma accontentiamoci: sono calati gli insetti, i bambini in cortile mi permettono di fare qualcosa di più in casa, magari ci scappa anche un giro in campagna.
Continua comunque quella sensazione di gratitudine che provavo un mese fa, e che tradizionalmente è il sentimento tipico delle feste del raccolto (che si chiamino Mabon o Michaelmas o San Michele). La cosa buffa è che invece per la nostra società l'estate è il tempo più improduttivo: vacanze, relax, il tempo in cui ricaricarsi le pile in vista dell'autunno.
Non so se per me quest'estate sia stata produttiva o no. In ufficio, ho lavorato molto, ma non parlo di questo genere di produttività. A casa, ho letto moltissimo, sognato e preso molti spunti, visto qualcosa di interessante. Ma tutto questo è ancora dentro di me, come se aspettasse l'arrivo del freddo per riversarsi al di fuori. Che lo faccia oppure che aspetti ancora un po', il senso di gratitudine che provo è lo stesso della terra concimata e seminata. Ora aspetto il freddo e il silenzio per far schiudere i semi.

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