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Post in elaborazione. Il primo ed unico burga che ho visto in vita mia è stato, nello scorso mese di maggio, nella città di Londra, dove però ho vista tante altre etnie, con i loro costumi. Ho anche visto di passaggio un quartiere, dove mi hanno spiegato sono concentrati gli ebrei, con le loro barbe e le donne con le loro parrucche e una nidiata di bambini, pare allo scopo di incrementare le unità demografiche ebraiche nella guerra demografica in atto contro il mondo islamico. Ho sentito al riguardo tante incredibili stranezze che non riporto in assenza di una verifica diretta, ma che però non trovo né interessanti né urgenti. In Italia, varcato da un bel po’ la soglia del mezzo del cammin di nostra vita, non ho mai visto in vita mia un solo burqa, pur avendone sentito parlare tanto spesso con toni assai accessi.



Il probema è: quanto interessa per davvero la libertà delle donne e quanto invece interessa trovare argomenti per alimentare il cosiddetto “scontro di civiltà”, che opporrebbe il “nostro” al “loro” «modo di esistere»? Per mettere in pratica le stesse idee di Breivik, ed in modo anche più efficace, vi sono ben altri modi, capillari e quotidiani. Inoltre, vale per queste “quisquilie” l’insegnamento di Naomi Klein, secondo il quale è proprio nei momenti di shock che si fanno passare leggi e provvedimenti che in tempi normali suscitano reazioni e indignazioni. Inoltre questo parlamento è speciale e sa di doversi affrettare per fare il “colpaccio” che già nel prossimo anno potrebbe non riuscire. È in atto la raccolta delle firme per un referendum abrogativo dell’attuale legge elettorale, che ha consentito a moltissimi uomini e donne delle lobbies di potersi insediare nel parlamento italiano per far passare tante leggi contrarie agli interessi edgli elettori e del popolo italiano. Per questo si affrettano potendo essere forse contati i loro giorni. Si sa per esperienza che mentre è facile produrre cattive leggi, diventa poi estremamente difficile abrogarle. Ci si può difendere solo cercando di eluderle, di trovare l’inganno fatta la legge. Diventa così questo il tipico modo italiano di esistere, grazie ai pessimi e corrotti legislatori che ci tocca avere e subire. Non è così, ad esempio, in Norvegia, dove le leggi vengono fatte per essere rispettate da tutti, non per essere eluse dai furbi e subite dai fessi.
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