Ogni volta che mi capitava di parlare della nostra intenzione di trasferirci a Londra mi sentivo rispondere:
Ma hanno un tempo terribile!!
E in effetti è così.
Senza tanti giri di parole.
Difficilmente si affronta una giornata con il medesimo tempo atmosferico dalla mattina alla sera.
Se si è fortunati, si può assistere ad uno show metereologico degno di un mago ubriaco.
Noi però abbiamo avuto il c…, la gran fortuna (dicheno) di essere arrivati giusto nell’unica settimana di estate piena inglese.…(ehm…).
No, cioè, lo capite anche voi…una settimana d’estate…
E non stiamo parlando dei 40 e passa gradi di Roma con tanto di incusioni di Caronte/Virgilio/Nerone/comecavolosichiamavaquellochevenivadopo.
Qui quando fa caldo caldo saranno, boh, 30-32 gradi, tiè.
Però il tempo è meraviglioso.
I prati sono ancora più verdi, se è possibile, il vento caldo ti circonda che è una bellezza.
La gente si fionda nei parchi munita di picnic baskets, libri e coperte.
E ci sono le fiere di quartiere.
Con le bancarelle, i saltimbanchi, le giostre.
In uno di questi giorni d’estate ce ne siamo andati a Southbank.
Una meraviglia per gli occhi.
Un caldo allucinante.
Una giornata di quelle da ricordare.
Sai, di quelle proprio da fissare nella memoria.
Perchè è stata la classica giornata perfetta: niente nuvole, niente preoccupazioni, tanti sorrisi.
E dire che in questo periodo ci continuiamo a concedere piccoli momenti di “vacanza”.
Perchè sappiamo che la scuola è vicina e anche il lavoro non è molto lontano.
E allora conviene approfittare sia dei giorni di riposo che degli ultimi scampoli di sole.
E siccome è fine agosto, non ci siamo lasciati scappare uno degli eventi più attira pubblico che ci sia nei dintorni:
Il Carnevale di Notting Hill.
Che c’è chi ci ha detto che eravamo dei pazzi ad avventurarci li.
In effetti non aveva tutti i torti eh…
I punti a nostro favore sono stati due:
Essere andati il primo giorno (domenica 26), quello dedicato ai bambini (e con un’affluenza dicheno minore)…ed essere arrivati poco dopo l’apertura (mi pare inizi intorno alle 9.30).
E’ un’esperienza caotica, multiculturale, coloratissima e dai mille ritmi.
Si ascolta musica ad ogni angolo, si balla come capita.
C’è cibo da ogni parte del mondo, ci sono i truccatori, gli stands di alcolici (eh beh…), i suonatori improvvisati.
E la gente viene vestita con la prima cosa che ha trovato nell’armadio (e non lo dico tanto per dire eh…vestitini colmi di paillettes indossati su stivaloni da pioggi in gomma…per dire…o simpatiche nonnine in tutina fucsia simil Madonna con tanto di hula hop in tinta…son cose…).
Ci trovi le sfilate danzerecce.
E magari può capitare di imbatterti in una fatina che fotografa la sfilata da un balcone…
Insomma…sicuramente non è una manifestazione per chi, come la sottoscritta, soffre ancora di piedi doloranti (guariranno mai? mah…).
O per chi deve correre in bagno ogni 5 minuti (lasciamo perdere va…).
Ma è uno di quegli eventi che sono entrati nella storia della città.
E rappresenta un momento di peace and love, per dirla con uno slogan.
E poi…una volta tanto è bello mascherarsi e festeggiare il carnevale con un clima decisamente più mite che a febbraio,non trovate?