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Scandalo Amazon: la pentola che puzza

Da Mriitan @MassiRiitano

amazon

Di ieri la notizia relativa ad Amazon, che pare abbia dei centri nell’avanzata e ridente Germania, in cui stipa dipendenti da utilizzare, soprattutto in periodi festivi come Natale, per gestire gli ordini alla velocita’ che noi tutti fruitori conosciamo.

Lo scandalo nasce dal fatto che, pare, questi centri non abbiamo nessuna tutela sindacale, siano retti da un gruppo di Sicurezza tipo SS, vicini alla estrema destra tedesca, che la paga sia misera e che i ritmi lavorativi siano indecenti. Novita’?

In pratica quello che accade a migliaia di chilometri dall’Europa per esempio per gli asiatici che fabbricano l’iPhone.

Insomma nulla di nuovo all’orizzonte, solo qualcosa che tutti sanno, ma quando si apre il coperchio nessuno vuole sentire la puzza.

Amazon dal canto suo ha subito troncato il rapporto di collaborazione con questa azienda di vigilantes, dichiarandosi estranea e a tolleranza zero verso questi comportamenti, comportamenti che consistevano in intimidazioni e discriminazioni massime contro questi lavoratori interinali, che definirei piu’ disperati moderni che altro.

Ma la Germania non si ferma qui, vuole vedere chiaro sulla questione e si parla addirittura di una sospensione della licenza per il colosso, cosa che fa sorridere, perche’ e’ evidente che si tratta solo di parole che non verranno seguite dai fatti.

Intanto in rete si moltiplicano gli appelli al boicottaggio del colosso. Ma e’ troppo comodo anche questo atteggiamento secondo me, troppo comodo criticare solo Amazon, perche’ alla fine la corsa al risparmio per il consumatore si trasforma inevitabilmente in un risparmio sul lavoratore, sia esso un magazziniere o un operatore di call center…

La guerra tra poveri e’ solo all’inizio.

Scandalo Amazon: la pentola che puzza


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