“Scegli me” è finito nelle cose da leggere per caso, ne ero rimasta colpita gironzolando per Amazon e l’ho letto in un momento in cui sapevo benissimo cosa cercavo. Una romance senza impegni, al limite dell’impossibile per distrarmi da una giornata particolarmente disastrosa. L’ho letto in pochissimo tempo perché Deborah Desire anche se non in maniera particolarmente originale riesce a tenere il lettore incollato alle pagine, che poi in realtà resta sconvolto, e non in maniera positiva, dal finale. Ok il lieto fine… ma poteva certamente fare di meglio.
Innocenza ha ventinove anni e una particolare avversione per le relazioni durature. Ama essere indipendente e l’unica creatura che ammette nel suo piccolo monolocale per più di una notte di seguito è Sweet, una gatta siamese che, in fatto di maschi umani, condivide la sua stessa idea.
L’ultima persona che si aspetta di incontrare al tavolo dei single al matrimonio della cugina è Andrea Gentile. Alto, fisico asciutto, occhi verdi e capelli neri, un ottimo partito se non fosse stato per il suo carattere arrogante. Innocenza non lo sopporta dagli anni di superiori e la sua opinione non migliora quando lui la bacia senza preavviso di fronte alla madre che da anni sogni per lei nozze principesche.
Sembra che Andrea voglia che tutti pensino che loro due sono a un passo dal matrimonio, ma Innocenza non può non chiedersi perché dopo averla presa in giro per anni voglia proprio lei quando potrebbe avere qualunque donna.
Di certo quello che manca è un buon editing, un difetto che spesso presentano i romanzi autopubblicati che vengono mandati in pasto al lettore senza essere curati al meglio. Un buon editing è anche quello che arriva da una persona fidata che abbia la coerenza di mettere dei paletti e di imporsi, anche se lo scrittore/scrittrice è una persona amica. Poi certo la trama e l’idea sono importanti, e possono ovviare a lacune e mancanze. C’è da dire che la Desire ha uno stile accattivante anche se frettoloso, che si apprezza facilmente e che risucchia in un mondo di interessi e passioni. È Innocenza che racconta la sua storia, indugiando sui suoi pensieri e ossessioni. Una donna in carriera che vive la sua sessualità in maniera libera e spregiudicata, prendendo dalle sue avventure tutto il piacere possibile. Forte e irriverente, Innocenza ha degli obiettivi ben precisi, che poi si frangono di fronte le pretese dei genitori che la vorrebbero accasata. Quando rincontra per caso Andrea ad un matrimonio non si sarebbe mai aspettata di finire coinvolta in un rapporto serio, un fidanzamento ufficioso che la porta a scontrarsi con l’uomo che è diventato. Innocenza si lascia accattivare lentamente, senza mai lasciarsi andare troppo anche se di certo si nasconde un segreto che Andrea ha cercato di custodire gelosamente. Purtroppo è tutto veloce e tutto troppo, anche le scene più passionali ed erotiche, lasciano con la sensazione di essere arrivate troppo presto. Certo l’espediente che usa la Desire è comprensibile, e in un certo qual modo anche giustificabile, ma in effetti manca di coerenza narrativa, soprattutto se rapportato al finale.
Andrea è un personaggio ben caratterizzato, attraente, anche se di dubbio gusto nell’abbigliamento, ricco e affascinante, il classico uomo abituato a comandare. Rivela però un’insospettata tenerezza e un’attenzione verso i particolari che me lo hanno reso molto caro.
In realtà non succede moltissimo, anche se non mancano i colpi di scena, e il mio personaggio preferito resta comunque il nonno di Andrea, un grande, bonariamente antipatico, con un voltafaccia impressionante, che mi ha strappato più di una risata con i suoi arrivi improvvisi. Roberto invece l’ho trovato molto insulso, anche se io leggevo per altri motivi, per la romance di sostanza, non ho comunque apprezzato i suoi tentativi maldestri di concedere terreno e allontanarsi in momenti in cui ci sarebbe voluto un po’ di polso.
Ho trovato simpatico l’espediente dei cognomi infatti lei si chiama Innocenza Dalla Via e lui Andrea Gentile, che nella prima parte della storia, soprattutto mentre la donna racconta la sua adolescenza ha un che di totalmente stonato e ironico.