Da “Declinazione d’affetti”, LietoColle 2009
*
Felicità perfetta ed appagante
chiudersi nella stanza umida
del ricordo liquido
già lucido e scandito
in sequenza rigorosa.
Ricordo ormai scolpito,
cesello di memoria,
eternato come un rito.
SBIADENDO
Nel groviglio inconsistente,
eppure così pesante,
nello sfumare inarrestabile dei contorni,
ecco che tutta svanisco anch’io,
non riconoscendomi più in niente.
Sono senza sostanza, priva di radice,
ma instancabile cerco specchi
che riflettano e provino
la presenza di me,
per quanto sia la trasparenza
l’unica immanenza.
*
Nei giorni del glicine chiaro
vorrei un affetto sospeso nell’aria,
color dei pastelli,
e annusare cotone leggero
e pensieri, tra le maglie.
C’è freschezza di foglie e di vesti,
quando spalanco le ante:
è di nuovo aprile e di nuovo tu
sai perdonare le assenze
e questa aritmia di parole.
È ancora tempo di treni, di altro distacco,
ma nell’intermittenza di attese
e commiati, sai più di me
di necessari ritorni.
INTERVALLI
Scampoli di vita lasciati alle fermate,
srotolati, fra un autobus e l’altro:
tempo smarrito sul selciato,
sciolto ai finestrini delle auto,
sporcato sotto i piedi dei passanti.
Orli ritagliati dalle ore
nelle sigarette fumate fuori al freddo,
cercando sul terrazzo, soli,
la chiave di lettura di una vita,
mai perdendo il vizio.
Dall’Antologia “Corale per opera prima”, LietoColle 2010
LACRIMA…
spunta
scivola
sciogli l’intrico
arsura di silenzi.
Nient’altra fatica.
Poi ti lascio andare:
su fazzoletto
- di seta
di carta -
o nel terriccio
- di vasi
di strade -
Oppure svàpora
con altre senza occhi.
Forse più scure,
forse più amare.
[Immagine: FK - Ich werde dir sagen.]