La bambina rifiuta la prima comunione. E’ un suo diritto. Eppure in Italia non si poté vedere questa scena, che inizia al ventesimo minuto di “Bella di giorno” di Luis Bunuel, qui in versione integrale. Scena brevissima, di pochi secondi. Catherine Deneuve, in un flashback, prima di entrare nell’appartamento dove avrebbe iniziato a prostituirsi di giorno, pur essendo sposata con un marito socialmente affermato, è afferrata dal ricordo della prima comunione che aveva rifiutato da bambina, e che le ritorna in mente all’improvviso. Era proprio il caso di censurare una scena simile, che nel film è sì un ricordo, una brevissima scena a sé, tagliabile, ma incastonata nella sequenza degli eventi, con un significato di ribellione e solitudine? Un colpo di genio, un’associazione d’idee fortissima, dolorosa. Non andava mostrata per impedire l’effetto imitativo, per non mostrare che al sacramento si può dire di no, o di sì. La tradizione andava imposta in Italia: così, nemmeno era tradizione, ma una prigione.
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