Grande prova del torinese Riccardo Nuccio nel Trofeo Luxardo di Padova 2013, classica gara di Coppa del Mondo di sciabola, categoria Assoluti, che ha visto salire sul podio solo i grandissimi della specialità. Nuccio è cresciuto sulle pedane del Club Scherma Torino e da sempre era definito un talento in attesa di esplosione. Talento che era già riuscito a conquistare l’argento mondiale tra i Cadetti nel 2008. Alla seconda stagione tra i grandi il torinese non aveva ancora dato prova di aver metabolizzato pienamente il salto di categoria. A Padova, dopo quasi due anni di purgatorio, nei quali mai era stato convocato tra gli “ufficiali” della nazionale azzurra, l’ha fatto. Un percorso spettacolare, il suo, fin dai gironi, concluso solo in semifinale contro il connazionale e vicecampione olimpico Diego Occhiuzzi (15-8 lo score dell’assalto , con Nuccio in bello spolvero nella parte centrale dello stesso). Primo podio di carriera tra i grandi, e soddisfazione esternata al termine da parte di Riccardo: <<Non mi aspettavo di fare una gara del genere. E’ il concretizzarsi di un sogno. Podio in una prova così importante e in Italia. Meritato – ha proseguito – perché ho battuto avversari importanti. Il successo negli ottavi contro il coreano Gu, numero 6 del ranking, mi ha dato la certezza di essere in una giornata perfetta, nella quale stavo tirando benissimo. Così nei quarti contro Wagner>>.
Da due stagioni non venivi convocato ufficialmente dal CT Giovanni Sirovich. Ora?: <<Spero di aver dimostrato di meritare la convocazione per i prossimi appuntamenti di Coppa. Avevo bisogno di fare una prestazione del genere per convincere il Commissario Tecnico>>. Come si arriva a questi livelli pur senza conferme di campo?: <<Ho lavorato molto e fatto tanti sacrifici. Soprattutto non ho mai perso la fiducia, credendo che alla fine il lavoro avrebbe pagato. Merito anche al mio club e al maestro che mi segue regolarmente, Danao Leggio al Club Scherma Torino>>. I complimenti a Nuccio arrivano anche da Stefano Pantano, commentatore tecnico Rai e già campione mondiale di spada a squadre: <<Avevo parlato in settimana con Sirovich il quale mi aveva detto di aver visto un ottimo Nuccio in allenamento. Aveva, lui per primo, fiducia nel ragazzo>>. <<Già a Madrid, sempre in Coppa del Mondo, avevo avuto ottime sensazioni – ha proseguito il torinese – e mi ero reso conto che stavo tirando ottimamente. Avevo perso contro il canadese Polossifakis, contro il quale a Padova ho vinto. Merito anche dell’allenamento pre-gara fatto con Gigi Samele, altro specialista mancino>>. Proprio Samele, quest’anno già sul podio di Coppa, era uno dei più contenti al termine per la prova di Nuccio: <<L’ho ssempre sostenuto che Riccardo era un talento. Doveva solo trovare la giornata per sbloccarsi ed esprimersi. E’ arrivata>>. Da Padova Riccardo Nuccio riparte dunque con una nuova dimensione e la consapevolezza di poter essere il quarto uomo della nazionale maggiore, con Montano, Occhiuzzi e Samele a imitare e cercare di raggiungere. Grandi sorrisi anche al Club Scherma Torino, in primis del presidente Mario Vecchione, altro personaggio che ha sempre creduto nelle qualità di Riccardo.
In una giornata molto torinese merita menzione anche il 14° posto di Amedeo Giani, altro portacolori del Club Scherma e gemello d’armi di Nuccio. Per la cronaca la gara è stata vinta proprio da Occhiuzzi, in finale contro il russo Reshetnikov.
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