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Schiavo nel Regno dei “Berluscones”

Creato il 24 settembre 2011 da Firenze5stelle @firenze5stelle


Mi sento schiavo nel Regno di un Imperatore Romano, circondato dai suoi cortigiani pronti a soddisfare ogni suo desiderio in cambio di favori o manciate di gioielli.

Come schiavo posso sognare di avere un padrone più giusto e illuminato che mi prenda al suo servizio, facendomi sopportare con minore sofferenza la mia condizione, ma …..

Non sono nato schiavo, ero un giovane idealista libero, che lottava per un mondo migliore, che studiava per migliorare la sua conoscenza e sperava in un’ ascesa sociale basata sul merito. Arrivato alla laurea mi sono svegliato da questo sogno e ho dovuto “sgomitare” per raggiungere il mio obbiettivo professionale in una società di raccomandati e figli di “ciambellani” e “potenti” di turno. Non avevo nessun incarico importante, ma mi sentivo libero di svolgere il mio lavoro in una Provincia lontano dal Palazzo.

Poi, senza rendermene conto, mi sono trovato nel Regno dei Berluscones. Preso dal mio lavoro, che amo e faccio con lo stesso entusiasmo dei primi momenti, mi sono ritrovato “schiavo” in questo sistema di corrotti e corruttori, tutti pronti a genuflettersi di fronte all’Imperatore, pur di partecipare alle sue feste e di divedersi il bottino rubato al popolo ignaro e istupidito dalla propaganda. Per questo motivo ho ripreso a “sgomitare” e ad impegnarmi nella società da “cittadino informato”, denunciando le evidenti incongruenze tra le promesse e la realtà dei fatti; evidenziando la mancanza di politiche per il rispetto dell’ambiente e per la salute dei suoi sudditi, trattati appunto come schiavi che potranno essere sostituiti da altri schiavi.

Allora cosa può fare uno schiavo?

Fuggire, andare in un altro regno, ma io non sono mai fuggito e vorrei portare la mia “Terra promessa” a confrontarsi a testa alta con il resto del mondo globalizzato.

Nascondersi, continuando a svolgere il proprio lavoro, fingendo di essere un uomo libero; ma questo è contrario alla mia natura e si addice più a chi è nato schiavo e sa che morirà schiavo.

Indignarsi, lasciando che siano gli altri ad esporsi e a portare avanti i principi nei quali crediamo ; ma questo, oltre a farmi sentire un vigliacco, non serve più, partecipando ad un mondo dove oltre alle idee dobbiamo condividere anche l’impegno.

L’unica alternativa che mi rimane è promuovere una rivolta degli schiavi, cioè partecipare attivamente ad un movimento degli schiavi, che vogliono tornare ad essere liberi dal Regno dei Berluscones per ricostruirsi un futuro e gestirsi un mondo globale migliore nel quale riconoscersi.

Dr. Maurizio Romani


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