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Schifani: “Se Berlusconi cade, cade anche il Governo”

Creato il 04 settembre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
Photo credit: epp group / Flickr / CC BY-ND 2.0 Il Pdl alza l’ennesimo polverone sull’incandidabilità di Berlusconi e minaccia la tenuta del Governo. Questa volta tocca al capogruppo al Senato Renato Schifani battere i piedi per terra. Secondo Schifani, infatti, le dichiarazioni dei politici della Giunta, che hanno espresso le loro intenzioni di voto in merito alla decadenza di Silvio Berlusconi, violerebbero gli “elementari principi di riservatezza”. Schifani ha allora chiesto a Piero Grasso, presidente al Senato di “procedere alla loro sostituzione (dei componenti .ndr), considerata la funzione giurisdizionale che la Giunta medesima assolve. Funzione che impone il rigoroso dovere di non poter anticipare in alcuna sede o contesto quali saranno le decisioni finali dei singoli componenti”. E aggiunge: “Se il voto dovesse essere politico, cadrà il Governo”. E’ doveroso far notare come i comportamenti dei componenti della Giunta ripresi da Schifani siano comuni a tutti gli schieramenti, Pdl compreso. Pochi giorni fa infatti Carlo Giovanardi assicurava il suo voto contro la retroattività della legge Severino. Subito si sono alzate le voci degli altri componenti Pdl a dar supporto al loro capogruppo. Secondo Barbara Saltamartini “Il senatore Schifani pone legittime questioni che riguardano il corretto funzionamento delle istituzioni” e per Annagrazia Calabria teme che la Giunta arriverà a “giudicare non in base alla legge e alla sua applicabilità ma dall’alto di un pulpito impregnato di odio politico e di volontà di vendetta”. Che la decadenza di Berlusconi sia un episodio al centro della discussione politica e mediatica è ormai sotto gli occhi di tutti. Il fatto è, però, quanto tempo si debba effettivamente utilizzare per seguire i polveroni mediatici e politici che tengono il caso Berlusconi bene in luce su un piedistallo e lasciano in un angolo, dimenticati, quei provvedimenti e quelle decisioni che avranno un reale effetto sulla vita dei cittadini. Quanta polvere serve per distrarre i cittadini dalla nuova Imu, dalla disoccupazione che tra i giovani sfiora il 40%, dai recenti tagli ai servizi? Piero Grasso ha da parte sua ribadito che “il potere di rinnovare i componenti della Giunta per le elezioni solo in determinati casi, disciplinati dall’articolo 19 del regolamento del Senato, tra i quali certamente non rientra l’espressione di opinioni sulle questioni sottoposte alla valutazione della Giunta e che, nel caso specifico, sono emerse da esponenti di tutte le forze politiche”. Ma per Maurizio Gasparri: “Le risposte burocratiche non risolvono la questione”. Una voce di solidarietà arriva anche dalla Lega Nord, con le parole del segretario Roberto Maroni, che dice a proposito di Berlusconi: “Mi auguro che tolga il sostegno al Governo, sostenuto da una maggioranza dove c’è un partito, il Pd, che lo sta trattando come all’epoca fu trattato Craxi” e si dichiara contro alla legge Severino, “è incostituzionale”. L’ex segretario Pd Pierluigi Bersani, alla festa del partito Democratico di Genova, conferma la linea del partito: “Dobbiamo dirlo con fermezza e serenità anche al Pdl e a Berlusconi: non potete immaginare che in questo frangente nei confronti di Berlusconi ci comportiamo in un modo che non useremmo per nessuno dei nostri. Le leggi vanno applicate. Non perdiamo tempo. Diritto di difendersi? Ma certo, per l’amor di dio. La giunta è organo giurisdizionale. La giunta deciderà, le leggi saranno applicate”. Intanto però, le parole di Schifani tendono ancora la corda e fanno temere per la tenuta del Governo. Articolo di Matteo Rinaldi

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