Una delle cose che più fa comprendere la reale eziopatogenesi della maggior parte dei casi di cosiddetta "malattia mentale" è la considerevole sovrapposizione tra depressione, disordine bipolare, disordine ossessivo compulsivo, dislessia e schizofrenia.
Dei farmaci antipsicotici, utilizzati come "rimedio" per la schizofrenia la dottoressa afferma: essi sono sintomatici, il che significa che essi riducono solo i sintomi senza curare la malattia. In media i farmaci anti-psicotici riducono i sintomi solo del 15-25% il che significa che il 75-85% dei sintomi restano irrisolti. Tali farmaci hanno pericolosi effetti collaterali, spesso permanenti.
Una volta invece gli psichiatri, quando non avevano ancora a disposizioni i moderni farmaci, annotavano tutti i malesseri fisici che si associavano alle condizioni di "follia" ed il risultato era che: I problemi fisici più comuni erano digestivi, cardio-vascolari, oltre a diabete, infezioni polmonari ed uro-genitali, autoimmunità ed altri segni di anomalie immunitarie. Notevole è la segnalazione di quanto si trova scritto nel volume Textbook of Psychiatry di Henderson e Gillespie (1937): "un’approfondita indagine fisica è assolutamente essenziale in ogni caso – gli schizofrenici sono generalmente soggetti scarsamente nutriti".
In effetti le carenze vitaminiche (soprattutto niacina ovvero vitamina B3, e poi acido folico, vitamine B6, B12, B1 e C) e di molti minerali (soprattutto magnesio, zinco, manganese) sono tipiche delle persone etichettate schizofreniche. Non a casa il medico canadese Abram Hoffer, ha ottenuto notevoli successi con migliaia di pazienti "schizofrenici" utilizzando integratori di vitamine C, B3, B12 e acido folico. Similmente lo statunitense Carl Pfeiffer, che ha lavorato più di 20.000 pazienti, e quindi ha a disposizione una statistica di tutto riguardo, ha scoperto con la dieta e con gli integratori si ottengono migliori risultati che non con i farmaci.Se il francese Philippe Pinel, ha scritto circa 200 anni fa che “La sede primaria della follia è nella regione dello stomaco e degli intestini”, il professor Curtis Donohan, statunitense, ha scoperto che i sintomi della schizofrenia possono essere notevolmente ridotti togliendo cereali e pseudo cereali dalla dieta.
Citando ancora la dottoressa Campbell:Egli ha scoperto pure che presso alcuni popoli del Pacifico del Sud, che non avevano mai consumato cereali e pseudo cereali, non esistevano casi di schizofrenia. Solo quando essi hanno adottato una dieta occidentale ricca in cereali si sono iniziati a manifestare casi di schizofrenia. Un altro buon esempio è l’Irlanda, dove la gente non ha consumato grano fino alla carestia delle patate del 1845. Prima di allora in Irlanda non era stato registrato alcun caso di celiachia o di schizofrenia. Dal momento in cui hanno adottato il grano come alimento di base, gli irandesi hanno una delle più alte incidenze al mondo di celiachia e schizofrenia.
Negli anni ’70 è stato scoperto che il glutine dei cereali e la caseina del latte possono essere trasformati dal sistema digestivo in oppiacei, che vengono assorbiti nel sangue, attraversano la barriera emato-encefalica e raggiungono il cervello. Questi oppiacei sono stati trovati nelle urine dei pazienti schizofrenici ed in quelli con depressione o con condizioni autoimmuni. In seguito il dottor Reichelt in Norvegia ed il dottor Shattock in Gran Bretagna hanno trovato gli stessi composti nelle urine dei bambini autistici. Questo è il motivo per cui la schizofrenia e l’autismo si trovano nella stessa compagnia. È divenuto chiaro che entrambi i gruppi non possono digerire il glutine del grano e la caseina del latte.
Nota bene: nel suo libro la dottoressa Campbell afferma che le vitamine artificiali vengono poco assimilate dal nostro organismo.
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