I libri sono oggetti: come molti altri, vero, ma allo stesso tempo unici, per un motivo piuttosto semplice. Perché, rispetto a molti altri oggetti, pur avendo anch’essi una materialità (anche gli e-book, sì, hanno una loro materialità) e una forma, si fanno portatori di un numero molto più elevato di significati.
Idea romantica? Non lo crediamo. E, a quanto sembra, ci sono organizzazioni che la pensano come noi, e si impegnano in tal senso. Un esempio importante è costituito da Reach Out and Read, organizzazione senza scopo di lucro che, ormai da anni, si occupa di promuovere la lettura tra i più piccoli e i figli di famiglie a basso reddito, interagendo con la rete dei medici pediatri. Questa organizzazione ha vinto, di recente, il David M. Rubinstein Prize, di ben 150.000 dollari, assegnato dalla Biblioteca del Congresso.
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Ma non solo: la casa editrice statunitense Scholastic, che ha pubblicato, con il marchio Arthur A. Levine Books, tra i molti altri volumi, la saga di Harry Potter, e la nutritissima serie di romanzi Geronimo Stilton. ha donato un milione di libri proprio a Reach Out and Read.
Si tratta, senza dubbio, di iniziative che danno lustro al mondo dell’editoria e, ancora di più, alla letteratura come mezzo di promozione sociale. Sembra scontato da dire, ma bisogna convincersi che un bambino abituato alla frequentazione di determinati strumenti culturali sin dalla più tenera età, possiederà anzitempo le armi giuste per vivere bene ed essere “intelligente”, nell’accezione etimologica del termine.
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