Stagione da dimenticare quella in corso per il piemontese Max Blardone. Partito con grandi propositi e l’obiettivo primario di far bene in Coppa del Mondo e ancor di più nei Mondiali di Schladming, non è mai riuscito a fare la differenza. Solo in qualche manche ha dimostrato di poter ancora valere i migliori gigantisti del mondo. Non è bastato per risollevare il morale, minato da diverse uscite anzitempo, e centrare traguardi importanti. Anche oggi, nella prova iridata di Schladming e al cospetto di una folla da stadio pronta ad applaudire i beniamini locali ma non solo, Blardone ha chiuso oltre il 10° posto. Prima manche in trattenuta, con il 12° posto parziale, seconda divisa in due parti. Nella prima ottimo atteggiamento, nella seconda, dopo l’ennesimo errore (uscito male da un avvallamento del terreno) decimi di ritardo accumulati e vantaggio su chi era in testa fino a quel momento, il tedesco figlio d’arte Felix Neureuther, dissipato. Al termine il cronometro diceva impietosamente 4 centesimi in più del teutonico.
Da quel momento molti altri atleti sono passati davanti ai due e Blardone ha abbandonato i sogni di gloria sigillando il suo ennesimo mondiale con l’11.a piazza: <<Brutta stagione – ha confermato al termine – decisamente al di sotto delle aspettative, mie e dell’Italsci. Non ho sciato male ma neppure bene – ha proseguito – e non sono riuscito a fare la differenza. Un vero peccato perché le occasioni mondiali ormai si riducono. Ci pensavo questa mattina in partenza. Il primo l’ho disputato nel 2001 a Sant Anton, in Austria….e ora qui, meglio non andare oltre>>. Che dietro a questa spontanea affermazione si nascondano propositi di ritiro? Speriamo di no, che sia stato solo il rammarico per non aver dato quanto sperato ad inizio anno. Certo che per chi è salito 24 volte sul podio di un gigante in Coppa del Mondo, non avere una medaglia né mondiale né olimpica rappresenta una lacuna difficile da colmare. Forza Max, magari a Sochi, il prossimo anno. La gara odierna, per entrare definitivamente nella storia, è stata vinta dall’americano Ligety, al terzo alloro mondiale dopo quelli in supergigante e combinata (mai nessun atleta USA aveva osato tanto!). Seconda piazza per Hirsher e terza per l’azzurro Manfred Moellg, bravissimo a non disunirsi dopo aver commesso un errore nella parte iniziale del secondo tracciato. Buon sesto Simoncelli, che ha confermato il posto della prima discesa.
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