E ora quali obiettivi e scenari ti si aprono?: “La squadra azzurra ha dimostrato di esserci, nei suoi uomini esperti, come Moellg, Simoncelli che era sesto dopo la prima manche, Blardone che prima dell’uscita stava andando bene, e nei suoi giovani, vedi De Aliprandini, Nani ed il sottoscritto. Ora penso solo a far bene ed esprimere il massimo delle mie potenzialità. Così facendo i risultati dovrebbero continuare ad arrivare. In sintesi cercherò sempre la qualificazione al termine delle prime discese per poi sparare tutto nelle seconde. Lo sguardo va verso il classico gigante dell’Alta Badia, storicamente ben preparato ed in grado di consentire buone prove anche a chi parte nelle retrovie”.
Un pensierino a Sochi?: “Ad inizio stagione il pensiero e la speranza erano rivolti a tornare a tutti gli effetti uno sciatore competitivo. Ho dimostrato di essere riuscito nell’intento ed ambire a qualcosa di più grande non è vietato. La concorrenza interna, come detto, è molto alta. Dovrò far registrare un risultatone per essere della grande gara…vedremo!”. Ringraziamenti per questa ripresa?: “A tutto il mio staff ed in particolare – prosegue Giovanni – a Luca Caselli, grazie al quale sono rientrato in pista, dopo un duro lavoro svolto a Parma. Si era anche pensato ad uno stop più lungo, anche nel corso della corrente stagione, ma ora sono entusiasta di come siamo riusciti a ridurre i tempi di rientro”.
Nel complesso il ginocchio infortunato come ha risposto?: “Bene dal punto di vista sciistico. Non mi fa male. Meno nella fase di preparazione, nel corso della quale ho avuto parecchi problemi, soprattutto durante la corsa. Non si può arrivare alle gare con una gamba non a posto. Paradossalmente però – chiude scherzando Giovanni – meglio vai in gara e meno fa male il ginocchio”. L’augurio è che di qui ai prossimi impegni il torinese si possa totalmente scordare dell’infortunio e far sognare l’Italia dello sci alpino. Ed il fine settimana delle nevi in chiave piemontese ha portato anche un brillante nono posto nel gigante femminile a Francesca Marsaglia, sorella del più famoso Matteo. Per lei il miglior risultato di carriera in Coppa del Mondo.
Roberto Bertellino