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Sciaboletta va alla guerra

Creato il 16 febbraio 2015 da Albertocapece

soldatini2-300x209Anna Lombroso per il Simplicissimus

Così siete stati Charlie un mese fa, pochi, pochissimi sono stati disperati morti di freddo, ieri nessuno è stato ebreo, è ovvio. I francesi ebrei, gli inglesi ebrei, gli italiani ebrei devono scontare le colpe di uno stato estero colonialista e repressore, dove peraltro esiste una opposizione, mentre  gli italiani cattolici, italiani atei, italiani agnostici, italiani miscredenti si sentono esentati dal distinguersi da un regime che rinchiude profughi in lager, li respinge, li fa aspettare uno status di rifugiati per tanti di quegli anni che diventano fatali l’esclusione e la trasgressione. E si sentono anche legittimati a scendere in campo contro chi arriva, perché in mezzo potrebbe celarsi il nemico, come se i ricchi macellai dell’Isis arrivassero in Europa coi barconi, armati di tutto punto con attrezzature gentilmente offerte da quella dissennata alleanza occidentale che a corrente alternata fa pace o muove guerra sempre con gli stessi, di volta in volta funzionali o avversi ai suoi disegni imperialistici, tracciati per riconfermare identità e potenze sempre più rarefatte.

Fa paura la minaccia al Sud di Roma, quanta non ne ha fatta la mafia, l’Ilva, i veleni della Campania infelice, le inondazioni periodiche della Calabria, rimosse perché come il resto imporrebbero decisioni politiche, scelte economiche ed investimenti nell’interesse generale, che dispiacciono ai padroni vicini e lontani, compresi quelli che impongono ai Paesi disubbidienti e sciuponi acquisti improvvidi di armamenti e preferiscono la leva e la chiamata alle armi piuttosto che la piena occupazione o il reddito di cittadinanza.

Il bullo è pronto a trasformarsi in soldatino di piombo, con la sua ministra della guerra che aggiunge al tailleur Chanel mostrine, galloni e pennacchi, pronta a comandare la missione, non più umanitaria, ma imprescindilmente difensiva, dell’Onu, con il suo ministro degli esteri che dichiara stoltamente la fine della ragione, il tramonto della trattativa, l’eclissi della “diplomazia”, giubilando la chiusura dell’ambasciata, che considerano come una succursale della Valtur, utile solo a dare assistenza agli italiani all’estero e non come luogo deputato a mettere in campo tutte le azioni negoziali necessarie ad evitare quelle belliche.

E’ che il bullo di Rignano si è stufato di interpretare un film di Pieraccioni e vuole passare ai berretti verdi. La minaccia esterna salva i soldati Ryan dalle minacce interne:  meglio invadere loro prima che loro invadano noi; si ad azioni militari; immigrati? Lasciamoli in mare; pronti a combattere.

Perfino Prodi ricorda che stiamo vivendo gli esiti prevedibili di politiche sconsiderate, che le crisi, l’ha appreso perfino lui, non arrivano mai inaspettate come il terremoto, come lo tsunami, e che allo stesso modo non possiamo affrontarle girando la testa, non ammettendole, o impugnando la spada per tagliarne i nodi. Ma per chi sta in luoghi protetti, in case comode, in sine cura privilegiate niente è più efficace di una bella crociata in terra santa, che tale è per tutti i regimi la terra sulla quale si vogliono mettere le mani, depredare, convertire in profittevole protettorato. Nulla è più utile che nutrire qualcuno in modo che diventi pingue e pericoloso, in modo da farne il nemico contro il quale ritrovare unità.

Niente è più facile che mettersi l’elmo, montare a cavallo, ordinare la carica e tornarsene all’accampamento, proprio come tanti altri Sciaboletta prima di loro: tanto è da un bel po’ che hanno schierato l’esercito dei poveracci, alle prime file hanno già fatto sparare e non sappiamo nemmeno sotto che bandiera stiamo combattendo per tirare aventi un giorno dopo l’altro, altro che Francia o Spagna purché se magna.


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