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Science for Peace: un’Europa federale è possibile

Creato il 11 novembre 2013 da Libera E Forte @liberaeforte

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L’Università Bocconi di Milano ospiterà il 15 e 16 novembre la quinta conferenza mondiale di Science for Peace dal titolo “DNA Europa”, che avrà come tema centrale il processo di costituzione di una Europa federale.

Il professore di scienze politiche e sociologia Alberto Martinelli, vice presidente di Science for Peace, affronta nella lectio introduttiva (di cui è possibile leggere un estratto sul Sole24ore di domenica 10 novembre) alcuni punti essenziali di questo progetto politico e culturale.

Martinelli, già autore del libro “Mal di nazione. Contro la deriva populista”, rileva come la situazione di crisi abbia causato una sfiducia nei confronti del progetto di una Europa confederata. Sulle pagine di Libera e forte abbiamo già affrontato il tema, in particolare nell’articolo “Silvana Sciarra: l’Europa non deve farci paura” del 22 ottobre.

“Assistiamo al diffondersi di movimenti e partiti neo-nazionalisti,” afferma Martinelli “e all’emergere di leader demagogici che trovano nelle istituzioni della Unione europea un facile capro espiatorio della crisi e sostengono la falsa tesi che ogni stato nazionale possa da solo uscire dalla crisi, mentre è vero il contrario e cioè che gli stati membri della Ue possono risolvere la crisi solo collaborando alla realizzazione di un unico progetto politico condiviso”.

L’idea di una federazione europea non è certo nuova, ma la sua attuazione presenta difficoltà di non facile soluzione. Dal canto nostro, riteniamo utile richiamare l’attenzione sulla visione di Luigi Sturzo – tra i soci del Movimento federalista europeo fondato nel 1943 – che conciliava una maggiore indipendenza delle autonomie locali con la creazione di una coscienza europeista, e che presenta spunti interessanti che meriterebbero di essere riconsiderati.

Martinelli prosegue indicando i problemi che saremmo costretti ad affrontare uscendo dall’euro: svalutazione, aumeno del debito pubblico, inflazione a danno di percettori di reddito fisso, lavoratori dipendenti e pensionati. Una maggiore coalizione tra gli Stati europei, grazie a una riduzione della spesa pubblica – a cominciare da quella militare – oggi frazionata in 28 Paesi, permetterebbe invece di pagare meno tasse.

Tra le proposte attuabili nell’immediato futuro, Martinelli ne suggerisce due: le varie federazioni di partiti possono presentare “alle prossime elezioni per il Parlamento europeo un proprio candidato alla presidenza della Commissione, con un organico programma di governo di legislatura” e il Parlamento europeo che sarà eletto nel 2014 dovrà avere “un esplicito ruolo costituente così da elaborare, mediante una apposita Convenzione, una proposta organica di modifica dei Trattati per definire una nuova legge fondamentale europea da approvare a maggioranza”.

Tra le modifiche suggerite: un Governo dell’Unione con competenze esclusive in politica economica ed estera, l’istituzione di un esercito unico, la costituzione di un bilancio autonomo dell’Unione con risorse fiscali proprie che sostituiranno in parte e non si aggiungeranno a quelle dei singoli Paesi e l’acquisizione da parte della Bce dei poteri di tutte le altre banche centrali, mentre le politiche sociali rimarrebbero di competenza degli Stati membri.

Marco Cecchini


Archiviato in:Cultura, Libri, Politica, Unione Europea Tagged: Alberto Martinelli, Luigi Sturzo, Science for Peace, Unione europea

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