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Scienza e politica: quali rapporti con il futuro (immediato e non)?
Creato il 23 novembre 2012 da Alessandro @AleTrasforiniIn un Paese dove la cultura scientifica sembra non essere all'ordine del giorno nei dibattiti, è sembrato necessario porre domande reali ai candidati che vorrebbero prendere "tra le mani" l'Italia di oggi e, possibilmente, anche di domani:
1. Quali politiche intende perseguire per il rilancio della ricerca in Italia, sia di base sia applicata, e quali provvedimenti concreti intende promuovere a favore dei ricercatori più giovani?
2. Quali misure adotterà per la messa in sicurezza del territorio nazionale dal punto di vista sismico e idrogeologico?
3. Qual è la sua posizione sul cambiamento climatico e quali politiche energetiche si propone di mettere in campo?
4. Quali politiche intende adottare in materia di fecondazione assistita e testamento biologico? In particolare, qual è la sua posizione sulla legge 40?
5. Quali politiche intende adottare per la sperimentazione pubblica in pieno campo di OGM e per l’etichettatura anche di latte, carni e formaggi derivati da animali nutriti con mangimi OGM?
6. Qual è la sua posizione in merito alle medicine alternative, in particolare per quel che riguarda il rimborso di queste terapie da parte del SSN?
Nel rispondere a queste domande, è necessario anteporre una condizione essenziale senza la quale è impossibile fare scienza: quantificare e qualificare con quali risorse reali poter costruire investimenti specifici. Ad ogni domanda sembrano infatti richiamarsi, sia direttamente che indirettamente, misure da prendere dovendo tradurre il tutto in "saldi economici" da dover rispettare ed onorare:
1. Quanto potrebbe costare realmente la promozione di "provvedimenti concreti" per salvaguardare i giovani ricercatori e laureati italiani? Quanti benefici potrebbe apportare, in termini reali, il rilancio della ricerca in Italia? Da quali "voci di bilancio" sarebbe possibile attingere per rilanciare la sperimentazione nei più importanti campi tecnico-scientifici?
2. Quante risorse sono state perdute, fino ad oggi, per i danni derivanti dalla mancata messa in sicurezza del territorio nazionale? Quali voci e quali protagonisti sarebbe necessario coinvolgere per cercare di investire in prevenzione e tutela dell'esistente? A quali "voci di bilancio" sarebbe necessario attingere nel dettaglio per cercare di mettere in concreta opera un piano di interventi specifici e mirati al minimizzare i rischi derivanti da pericolo sismico e dissesto idrogeologico? E' possibile fare in questi campi reali ed attendibili previsioni di spesa da mettere (se possibile) immediatamente in campo?
3. Quanto hanno inciso, incidono ed incideranno i comportamenti dell'uomo nei confronti dei cambiamenti climatici in sempre più evidente manifestazione? Quanto "costerebbe" all'umanità un peggioramento su scala globale degli equilibri climatici fino ad oggi conosciuti? E' necessario adottare strategie per limitare ulteriori danni, dando "voce" a quali competenze? Quanto potrebbero i cambiamenti climatici influenzare gli equilibri anche socio-economici del mondo intero? Dovendo preservare il clima per salvaguardare la sopravvivenza dell'intera "astronave Terra", quali provvedimenti sarebbe possibile mettere in campo in termini energetici? Quali i costi per una politica energetica che, dal locale al nazionale, cerchi di perseguire gli obiettivi di garantire e soddisfare i fabbisogni della popolazione italiana? Quali le possibilità di migliorare e potenziare le politiche continentali e mondiali di gestione dell'energia e delle modalità con cui cercare di affrontare quelli che rischiano di diventare cambiamenti climatici sempre più inevitabili e repentini?
4. Quali provvedimenti prendere per poter assegnare sempre maggiore priorità alle libertà di scelta dell'individuo? Quali i costi e le competenze da mettere in campo per eventuali "autorità" e/o commissioni che possano cercare di valutare, caso per caso, le problematiche afferenti alle decisioni su temi così complessi e delicati? Quali provvedimenti specifici mettere in atto per riscrivere/ stralciare/ stracciare/ [...] le leggi già esistenti e quelle attualmente "in corso d'opera"?
5. Quali frontiere e quali prospettive (anche negative) possono avere gli OGM in un quadro di sviluppo italiano, europeo e mondiale? Quale "voce" può portare avanti l'Italia, considerando la necessità di "mettere in rete" altr(ettant)e voci di competenza e ricerca per allargare e migliorare le attuali conoscenze e punti di vista su tematiche così controverse e fragili? Esistono possibilità di poter quantificare anche economicamente gli eventuali indotti derivanti dal rapporto fra benefici e costi "ruotanti" attorno alla questione del sì/no agli OGM?
6. Tenendo ferme le necessità di affidarsi alla scienza ed al metodo scientifico come condizioni necessarie e sufficienti al riconoscimento di terapie valide, attraverso quali "voci" sarebbe possibile costruire un affidabile criterio sperimentale con cui giudicare la validità o meno di varie medicine alternative? Esiste la possibilità di prevedere quali costi aggiuntivi dovrebbero essere affidati al SSN in caso di rimborso di terapie simili?
Potrebbero seguire, alle domande presentate, altr(ettant)e domande relative alla necessaria sostenibilità economica da inseguire per garantire un sufficiente miglioramento delle competenze relative al "fare scienza": quali e quante risorse sarà possibile smobilitare, soprattutto in futuro?
Quali orizzonti restano a fronte del cosiddetto "Fiscal compact" ed a fronte della necessità di mantenere bloccate spese per investimento "grazie" al purtroppo noto "patto di stabilità"? Quali spazi di investimento restano a fronte della necessità di ripagare gli interessi maturati nei confronti del debito pubblico, attualmente oscillanti su valori minimi attorno agli 80 miliardi di euro l'anno?
Aggiungendo a queste condizioni un prodotto interno lordo in contrazione, emergono altre domande con cui "far di conto": potrebbe la scienza complessivamente intesa cercare di riavviare un dibattito attorno alla necessità di riscrivere un nuovo modello di società e sviluppo economico?
Quali prospettive reali resistono attorno a queste possibilità di ricerca socio-politico-ambientali-[...]-economiche?
Fra primarie, politica e scienza, appunto. Elementi di dibattito e discussione sembrano non mancare di certo.
Per saperne di più:
"Primarie del Centro-Sinistra, domande e risposte su Scienza e Ricerca", Lescienze.it,
(http://www.lescienze.it/news/2012/11/15/news/domande_candidati_primarie_pd_politiche_ricerca-1369318/)
"Doppio concentrato di scienza e primarie", cattivamaestra.it,
(http://www.cattivamaestra.it/2012/11/dibattito-scienza-primarie-centrosinistra.html)
Gruppo Facebook "Dibattito Scienza"
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