Alcuni ricercatori dell'Ospedale San Pio di Vasto (Chieti), hanno valutato l'utilità di un parametro di fotopletismografia cerebrale transcranica come un potenziale marcatore per i pazienti con sclerosi multipla.
Sono stati studiati 38 pazienti affetti da sclerosi multipla, secondo i criteri rivisti di McDonald (12 uomini e 26 donne, età media 41,1 ± 8,5 anni, valore medio della scala di disabilità per pazienti affetti da sclerosi multipla 2.6 ± 2.1) e confrontati con 20 controlli sani di pari età e sesso. Attraverso la fotopletismografia cerebrale transcranica, una tecnologia sicura e non invasiva, è stato misurato l'aumento del volume sanguigno cerebrale durante la compressione per 10s delle vene giugulari interne di entrambe le parti in posizione seduta.
L'aumento del volume sanguigno cerebrale era significativamente inferiore nei pazienti con sclerosi multipla (corteccia frontale sinistra : -58%, p <0,0001; corteccia frontale destra: -59%, p <0,0001) rispetto ai controlli.
Al termine dello studio secondo gli autori, il loro studio rivela che un lieve aumento del volume sanguigno cerebrale sulla corteccia frontale di entrambe le parti in posizione seduta è associato con una diagnosi di sclerosi multipla e potrebbe essere un nuovo marcatore.
Fonte: http://phl.sagepub.com/content/30/2/119.abstract
COMMENTO SU TWITTER DEL PROF. PAOLO ZAMBONI ( https://twitter.com/zambo57/status/412333494988455938 ):
"Un dito che comprime la vena giugulare dimostra con il NIRS che nella sclerosi multipla sono attivi circoli collaterali."
COMMENTO DEL NEUROLOGO AMERICANO DAVID HUBBARD:"Gli autori dello studio hanno utilizzato la fotopletismografia cerebrale transcranica per misurare la microcircolazione nei capillari e nelle venule dei lobi frontali, prima e 10 secondi dopo la compressione di entrambe le vene giugulari interne. Nei pazienti con sclerosi multipla l'aumento del volume cerebrale del sangue era l'80,4% in meno rispetto ai controlli normali, suggerendo che un basso flusso di pressione sia causato dalla CCSVI."