Sono passati tre anni dal giorno in cui la W5 per prima mandò in onda “La procedura di liberazione“, un’indagine innovativa su una nuova condizione chiamata CCSVI.
Il chirurgo vascolare Dr. Paolo Zamboni ha proposto una nuova teoria secondo cui la SM potrebbe essere causata dalle vene bloccate nella testa e nel collo, che riducono il flusso di sangue dal cervello, e l’apertura di questi vasi con l’angioplastica potrebbe migliorare i sintomi della malattia. La sua teoria è stata una partenza sensazionale dalla teoria tradizionale secondo cui la sclerosi multipla sarebbe una malattia strettamente autoimmune.
Il reportage ha ricevuto una marea di telefonate ed e-mail da migliaia di pazienti con sclerosi multipla in tutto il mondo. La storia si diffuse rapidamente attraverso i social network, siccome i pazienti con SM hanno usato Facebook, Twitter e i blog personali per avviare una propria rivoluzione medica online.
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Di fronte allo scetticismo dei neurologi, essi hanno spinto per l’accesso immediato alla nuova controversa terapia, mentre migliaia di sconosciuti sono andati in cliniche di tutto il mondo per ottenere il trattamento per le vene bloccate, nel tentativo di alleviare i loro sintomi della SM.
Tre anni dopo, questa storia è ancora in prima pagina. Sono stati pubblicati o presentati centinaia di studi che hanno esaminato la prevalenza della CCSVI nei pazienti con SM e se il trattamento è efficace. I risultati sono misti, con diverse pubblicazioni che non hanno trovato alcun legame tra sclerosi multipla e CCSVI, spingendo un neurologo italiano a dichiarare “morta” la teoria.
Altri studi sull’angioplastica con palloncino hanno riportato un significativo miglioramento dei sintomi nei pazienti. Ancora altri scienziati stanno collegando la CCSVI ad altre malattie neurologiche come la sclerosi laterale amiotrofica e il Parkinson. La ricerca ha sollevato molte domande sul flusso di sangue dei sani dentro e fuori dal cervello e su come le interruzioni possono influenzare un adeguato apporto di ossigeno.
Ci sono anche domande sul motivo per cui alcuni pazienti che sono stati trattati con l’angioplastica migliorano, mentre altri non sentono miglioramenti o peggiorano. E perché la CCSVI esiste nelle persone sane? La CCSVI causa la SM o è il contrario?
In questo momento ci sono legittimi ostacoli per ottenere buoni dati. Gli scienziati che indagano su questa teoria ammettono che c’è poco consenso o anche un approccio standardizzato della ricerca sulla CCSVI. (I ricercatori spesso utilizzano tecniche diverse per misurare la CCSVI e non c’è accordo sulla tecnica migliore per valutare la condizione).
La ricerca sulla CCSVI è un work in progress. Molti pazienti trovano ciò frustrante. Ma le indagini su questa nuova teoria sono state spostate in avanti alla velocità della luce rispetto ad altre nuove idee mediche, in gran parte alimentate dalle richieste senza precedenti dei pazienti.
Vi è motivo di essere fiduciosi perché possano arrivare delle risposte. Molti stanno aspettando i risultati di due studi:
- uno studio sul trattamento di 2,2 milioni dollari condotto dal Dr. Gary Siskin, radiologo presso l’Albany Medical Centre, e comprende 86 pazienti del Saskatchewan.
- un altro studio nazionale di due anni con 100 pazienti del BC e Quebec, guidato dal neurologo Anthony Traboulse ed è finanziato dal Canadian Institute for Health research e dalla MS Society of Canada.
Nello studio condotto nel BC, i pazienti riceveranno o l’angioplastica o una procedura placebo. I medici determineranno se il trattamento è sicuro ed efficace.
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L’obiettivo finale di entrambi gli studi è quello di ottenere dati scientifici rigorosi che forniranno ai pazienti le risposte che meritano e offriranno una direzione su come i pazienti e i medici continuaneranno in questo straordinario viaggio medico. Restate sintonizzati.
Fonte: http://www.ctvnews.ca/w5/ccsvi-three-years-later-1.1048091