10 settembre, Roma. Per essere gli abitanti di un Paese che ripugna la guerra siamo abbastanza rissosi.
La pacifica manifestazione fiori e famiglie dei 500 operai dell’Alcoa si è trasformata in un caos di bombe carta e manganellate; gli operai lanciavano bottiglie e petardi e i poliziotti si lanciavano in cariche di alleggerimento.
E’ stata tentata l’aggressione al responsabile economico del Pd, Stefano Fassina, che era sceso in piazza dichiarando di voler manifestare la propria solidarietà.
Il bilancio è grave ma poteva essere peggiore: un ferito tra gli operai. Durante gli scontri alcuni manifestanti hanno alzato le mani gridando “vergogna”.
Secondo Ansa gli scontri sono cominciati quando alcuni operai hanno cercato di superare le transenne.
Intanto l’azienda americana ha nuovamente confermato che chiuderà i battenti a fine anno, mentre potrebbero farsi avanti due aziende straniere, una indiana e una cinese.
Vittorio Nigrelli