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Scontri di Londra ed Erosione dei Diritti

Creato il 18 agosto 2011 da Tnepd

Scontri di Londra ed Erosione dei Diritti


Scontri di Londra ed Erosione dei Diritti
di The Vigilant Citizen Traduzione di Anticorpi.info Innescati da un caso di brutalità della polizia, gli scontri di Londra hanno testimoniato il forte malcontento tra le fila del proletariato giovanile. La ghettizzazione della gente senza privilegi in combinazione con la continua azione oppressiva della polizia è da sempre una combinazione esplosiva. I disordini di Los Angeles del 1992 e le sommosse francesi del 2010 ebbero luogo in circostanze molto simili.  Sebbene appaia chiaro che una parte dei rivoltosi non sia mossa da alcun obiettivo politico, le rivolte sono comunque il risultato di anni di segregazione dei poveri e delle minoranze in combinazione con una serie di forme di oppressione da parte della polizia nemmeno immaginabili dai residenti dei quartieri più benestanti. Mentre i mass media sembrano concentrati nel dipingere i rivoltosi come un branco di teppisti nullafacenti e ubriachi, secondo i residenti nei quartieri della rivolta tale epilogo era altamente prevedibile, alla luce delle tensioni crescenti tra i cittadini e le forze di polizia. Ordine dal caos Ciò detto, gli scontri di Londra potrebbero rappresentare esattamente ciò di cui la classe dirigente aveva bisogno per portare avanti un paio delle sue agende. Uno dei motti delle elite è Ordo Ad Chao, ossia ordine dal caos. In passato diverse situazioni caotiche sono state ‘tollerate’ – ove non del tutto progettate - dalle elite al fine di suscitare paura e panico nella popolazione. Quest’ultima – terrorizzata – finisce per reclamare un intervento e una rapida soluzione al problema da parte delle istituzioni. L’esito di tali interventi è quasi sempre il medesimo: la introduzione di norme e regolamenti svantaggiosi per il cittadino medio e di nuovi poteri e prerogative (antidemocratiche) per le elite. Scontri di Londra ed Erosione dei Diritti

Ogni nuova direttrice politica dai tratti così controversi non sarebbe mai approvata dalla opinione pubblica in situazioni di normalità, ma a causa del panico generato dal caos, finisce per essere accolta a braccia aperte.

La Grande Depressione del 1929 consentì a Rockefeller e Morgan di rivoluzionare a loro vantaggio il sistema bancario; gli attentati dell’11 Settembre aprirono la strada al Patriot Act; la ‘Crisi’ del 2008 travasò 700 miliardi di dollari dalle tasche dei contribuenti alle casse di alcune aziende private.

E’ sempre lo stesso schema che si ripete continuamente. Creare una crisi, farla perdurare abbastanza a lungo da suscitare viva preoccupazione nella popolazione ed infine introdurre una soluzione in realtà progettata da prima che la crisi si sviluppasse. E la popolazione abbozza, ogni singola volta.

E’ molto facile diffondere il panico con l’ausilio dei mass media. Basta interrompere uno show televisivo con delle ‘Breaking News’ ed uno striscione rosso nella parte inferiore dello schermo per fare accelerare il battito cardiaco collettivo di una nazione nel giro di pochi minuti.
Scontri di Londra ed Erosione dei Diritti
Nei giorni successivi tutti i mass media in concerto continuano a rappresentare la situazione ‘straordinaria.’ Tale martellamento informativo fa si che la situazione inizi ad essere percepita come insopportabile dalla popolazione. Dopo un pò il cittadino medio desidera solo una cosa: che quella sensazione nauseante creata dal martellamento mediatico abbia fine, in un modo o nell’altro.  Quando il problema è stato sviscerato e trascinato abbastanza a lungo, ecco che i media presentano una o più soluzioni. Il cittadino spesso non comprende fino in fondo le implicazioni delle soluzioni prospettate, ma stanco e infastidito finisce per pensare: “Beh, se tutto ciò farà si che si chiuda una volta per tutte questa situazione, allora sono d’accordo.” E’ possibile che il potere abbia agito affinché gli scontri di Londra perdurassero abbastanza a lungo da creare il panico? Esistono diverse fonti secondo cui alla polizia sarebbe stato ordinato di non agire fino a un determinato momento (da un articolo del Daily Mail intitolato: Come mai la polizia è stata così morbida con i saccheggiatori di Londra: “E’ stato ordinato di attendere e osservare il capitale andare in fiamme (mentre a Manchester i saccheggiatori sono stati neutralizzati nel giro di poche ore).”

Inoltre, stiamo assistendo tramite i media alla emersione di un preciso ordine del giorno per la adozione di politiche che – prevedibilmente – andranno contro gli interessi del cittadino in generale.

Il Ruolo dei Blackberry – L’Agenda Sottostante
Scontri di Londra ed Erosione dei Diritti

Dopo appena un giorno di rivolta le autorità hanno individuato il sicuro colpevole degli eventi londinesi: la messaggistica mobile privata.

Proprio come accadde l”11 Settembre, quando subito dopo gli attentati fu schiaffata in Tv una foto di Osama Bin Laden, la messaggistica istantanea mobile è stata additata quale causa principale degli scontri londinesi. Diversi media hanno persino soprannominato questi eventi “Blackberry Riots.” I media, cioè il braccio destro del Potere, hanno accompagnato l’attenzione del pubblico verso uno specifico ordine del giorno.

Secondo i notiziari, i disordini di Londra sono stati organizzati utilizzando il servizio di instant messenger della Blackberry (BBM), che è un servizio (relativamente) privato, all’interno del quale le comunicazioni sono crittografate. Ecco un tipico articolo che punta il dito contro il servizio BBM (Reuters): —– LA RIVOLTA DEI BLACKBERRY Deputato richiede la sospensione del servizio BBM per fermare i disordini nel Regno Unito Un deputato ha richiesto che il servizio di messaggistica istantanea BlackBerry sia immediatamente sospeso, dopo che i rivoltosi se ne sono serviti per mobilitarsi in Londra e in altre città britanniche. David Lammy, Membro del Parlamento per Tottenham, dove hanno avuto luogo i peggiori disordini londinesi da decenni a questa parte, ha lanciato tramite Twitter e la radio BBC un appello ai vertici della RIM (Research in Motion, produttore Blackberry – n.d.t.) affinché  sia sospeso il servizio BlackBerry Messenger (BBM). “Questo è uno dei motivi per cui alcuni criminali sofisticati riescono a competere con forze di polizia ugualmente sofisticate”, ha twittato. “Il BBM è diverso in quanto criptato, e la polizia non può accedervi.” (…) Politica e polizia ascrivono le violenze ad un branco di criminali e teppisti, tuttavia alcuni commentatori e abitanti locali affermano che gli eventi affondino le radici nella rabbia dovuta alle difficoltà economiche in una città dove le prospettive di molti giovani sono nulle. (…) La RIM ha prontamente risposto che: “Come in tutti i mercati in cui il BlackBerry è commercializzato, siamo disposti a collaborare con gli operatori di telecomunicazioni locali, le forze dell’ordine ed i funzionari di regolamentazione.” La società ha rifiutato di dire se abbia consegnato i log delle comunicazioni, o altri dati utente alla polizia. Il blog ufficiale Blackberry è stato violato martedì da un gruppo di hacker denominato Teampoison. Il gruppo ha intimato alla società di non collaborare con la polizia. “Voi non collaborerete con la polizia britannica perché numerosi cittadini innocenti che si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato con i loro Blackberry sarebbero incriminati ingiustamente”, dice il messaggio. “Se consegnerete alla polizia i log della chat, le posizioni gps, le informazioni sui clienti con tutti gli accessi a BBM ve ne pentirete; abbiamo accesso al database che include le informazioni sui vostri dipendenti, tra cui indirizzi, nomi, numeri di telefono, ecc. Ora se voi collaborerete con la polizia, noi renderemo pubbliche queste informazioni e le passeremo ai rivoltosi “, prosegue la nota. (…) Fonte —– Dopo alcuni giorni di ripetizione mediatica la popolazione si è persuasa: i disordini non sono affatto il risultato di disparità sociali o brutalità della polizia, ma lo scotto di una privacy troppo elevata nelle comunicazioni mobili. Un cancro che deve essere estirpato. La polizia, o chiunque altro ne abbia titolo, deve essere in grado di monitorare tutte le nostre comunicazioni, in ogni momento. In caso contrario le nostre città rischierebbero di finire in cenere. Questo è il messaggio con cui viene martellato il pubblico. L’agenda è stata impostata. Venutasi a trovare nell’occhio del ciclone, la RIM è stata messa sotto pressione affinché violasse la privacy dei propri abbonati, divulgando le loro informazioni personali. Normalmente una simile azione avrebbe sollevato indignazione, ma stavolta a causa delle rivolte la opinione pubblica la ha ritenuta un ‘sacrificio necessario’ per evitare che possano verificarsi nuovi disordini in futuro. Come anticipato dall’articolo di Reuters, a seguito della pressione esercitata su RIM dai media e dalla opinione pubblica, il 9 agosto si è verificata la violazione del sito Blackberry.
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Questo è il messaggio integrale lasciato dagli hacker: Cari cazzoni, Voi non collaborerete con la polizia britannica perché numerosi cittadini innocenti che si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato con i loro Blackberry sarebbero incriminati ingiustamente. La polizia sta cercando di arrestare quante più persone possibili per togliersi dall’imbarazzo. 

Se consegnerete alla polizia i log della chat, le posizioni gps, le informazioni sui clienti con tutti gli accessi a BBM ve ne pentirete; abbiamo accesso al database che include le informazioni sui vostri dipendenti, tra cui indirizzi, nomi, numeri di telefono, ecc.

Ora se voi collaborerete con la polizia, renderemo pubbliche queste informazioni e le passeremo ai rivoltosi … volete veramente che un gruppo di giovani incazzati si presentino alle porte di casa dei vostri dipendenti? Rifletteteci … anche perché non credo proprio che la polizia potrà proteggere i vostri dipendenti; la polizia non riesce nemmeno a proteggere sé stessa, figuriamoci gli altri … se farete la scelta sbagliata il database sarà reso pubblico. Salvatevi dall’imbarazzo e fate la scelta giusta. Non fate i burattini …

P.S. – non giustifichiamo il fatto che persone innocenti siano state coinvolte in questi tumulti né giustifichiamo i saccheggi nei negozi, ma sosteniamo incondizionatamente coloro i quali sono impegnati in una lotta contro la polizia ed il governo … e se qualcuno obietta che i dipendenti di RIM di cui minacciamo di diffondere i dati facciano parte degli innocenti, rispondiamo che è vero, ma solo fino al momento in cui decidessero di collaborare con la polizia. - Trick – TeaMp0isoN - Fonte Nonostante le minacce, RIM si è detta del tutto disponibile alla collaborazione con le forze di polizia. Ciò significa che i log delle chat, le posizioni GPS e le informazioni sui clienti archiviate nei database RIM saranno utilizzati dalla polizia per rintracciare e perseguire i sospetti rivoltosi.  Scossa dal martellamento mediatico, la maggior parte dei cittadini inglesi si è detta d’accordo con queste misure, senza tuttavia rendersi conto della pericolosità del precedente che stava contribuendo a creare, e che in futuro potrà essere sfruttato per introdurre nuove misure di riduzione della privacy e della libertà della intera collettività.

Si tratta insomma di un nuovo importante passo collettivo verso uno stato di polizia. Soltanto durante una situazione di caos sociale risulta possibile concretizzare simili politiche liberticide. La situazione di emergenza infatti fa si che anziché sollevare intolleranza, simili misure (ad esempio la violazione della privacy dei propri utenti da parte di RIM) incontrino il favore della popolazione. Dopotutto chi vorrebbe sostenere le ragioni di un branco di saccheggiatori ubriachi?

L’accettazione di uno Stato di Polizia L’avere lasciato che gli scontri proseguissero per giorni ha servito un altro importante ordine del giorno: quello che condurrà alla accettazione – anzi, la acclamazione - di nuove misure da stato di polizia. Ogni giorno di disordini fa crescere nel cittadino medio il desiderio che il governo attui contromisure sempre più drastiche.  Al momento della stesura di questo articolo, diversi esponenti conservatori del governo stanno già reclamando la introduzione della legge marziale e la autorizzazione ad aprire il fuoco sui rivoltosi. Ecco un sondaggio concernente l’uso della forza (prodotto da NewsCorp di Sun TV) che descrive perfettamente come una popolazione possa diventare favorevole alla oppressione in un momento di caos (senza dimenticare che la stessa Sun TV potrebbe avere manipolato i risultati per dare una illusione di consenso generalizzato).
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Il sondaggio sostiene che il 77% della popolazione approverebbe il dispiegamento di forze militari nelle strade di Londra (legge marziale). Si noti inoltre che ad uno su tre intervistati non dispiacerebbe che i rivoltosi fossero affrontati con proiettili veri. Insomma Se i disordini di Londra sono realmente scaturiti da profondi problemi sociali, risulta chiaro che il potere abbia colto la palla al balzo per portare avanti uno specifico ordine del giorno. Non meravigliatevi se in un prossimo futuro salteranno fuori notizie di agenti infiltrati tra i rivoltosi per incitare alla violenza.  La violenza legittima la repressione. In altre parole, l’elite ha un maledetto bisogno che scoppi la violenza per portare avanti le sue politiche liberticide. Gli sono bastati appena pochi giorni di violenze (sulle prime deliberatamente non contrastate), per infilarvi dentro un radicale cambiamento nel rapporto tra i cittadini e la comunicazione, il tutto accolto con sollievo da parte della opinione pubblica. Chat, localizzazioni GPS e molte altre informazioni private potranno da domani essere legittimamente messe a disposizione delle autorità per monitorare ‘attività sospette.’ Ancora qualche altro giorno e la popolazione sarebbe stata pronta ad accettare la legge marziale e altre misure utilizzate regolarmente dai regimi oppressivi dei paesi del terzo mondo. Essere favorevoli o contrari alla rivolta violenta è – in ultima analisi – irrilevante. La cosa da considerare sono le conseguenze della rivolta violenta, che interesserebbero le nostre nazioni per gli anni a venire. Chiedersi quali siano gli interessi serviti da una rivolta violenta. Quelli della povera gente di Londra che reclama un pezzo più grande della torta, o gli interessi del potere, che ha bisogno di legittimare nuove e più radicali forme di controllo? Articolo in lingua inglese pubblicato sul sito The Vigilant Citizen Link diretto all’articolo:

http://vigilantcitizen.com/vigilantreport/the-london-riots-and-how-they-will-be-used-to-the-elites-advantage/

Traduzione a cura di Anticorpi.info

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