La notizia è stata appena resa nota, esattamente lunedì 30 settembre. Grazie a Master, un sistema di osservazione di oggetti pericolosi intorno al nostro Pianeta, realizzato presso l’Università Statale di Mosca, è stato appena scoperto un asteroide potenzialmente pericoloso per la Terra.
Si tratterebbe di un corpo celeste il cui diametro risulta essere tra i 15 e i 20 metri, reputato oggetto potenzialmente pericoloso perché si troverebbe a soli 11.000 km di distanza dal nostro Pianeta. A fare questa rivelazione è Vladimir Lipunov, dell’Università russa Lomonosov. Secondo quest’ultimo la roccia spaziale “si sta muovendo nella direzione della Terra”.
Non vengono tuttavia forniti ulteriori dettagli, se non che le sue dimensioni sono simili a quelle dell’asteroide che cadde negli Urali nel mese di febbraio scorso. Da oggi bisognerà scrutare il cielo con più apprensione. Secondo un censimento della Nasa, il numero degli asteroidi che potrebbero trovarsi ad impattare la Terra è quasi il doppio rispetto a quanto gli scienziati avevano precedentemente valutato.
Gli asteroidi potenzialmente pericolosi hanno un’orbita molto vicina alla Terra, entro gli otto milioni di km, e sono abbastanza grandi da non distruggersi a contatto con l’atmosfera. Sono quindi corpi da osservare con molta attenzione allo scopo di prevenire i danni che un loro eventuale impatto potrebbe causare. L’asteroide esploso in Russia, lo scorso 15 febbraio, era assolutamente imprevisto, e per questo ancora più pericoloso.
Il corpo celeste che si è frammentato in mille pezzi sopra il cielo degli Urali ha ridestato l’attenzione del mondo della scienza sui rischi che il nostro Pianeta corre costantemente. L’ennesima testimonianza che non siamo preparati adeguatamente a fronteggiare questo tipo di minaccia. Quando giungono notizie simili a questa, come non ricordare che 65 milioni di anni fa, un corpo celeste di enormi dimensioni colpì la Terra, causando la morte del 70 per cento delle specie viventi, dinosauri inclusi.
Secondo gli scienziati, l’impatto sarebbe avvenuto sulla penisola dello Yucatan, situata nel sud-est del Messico, e quel giorno si sarebbe originato un cratere largo 180 km e in seguito ribattezzato Chicxulub. Una notizia ci conforta. Gli asteroidi che potrebbero provocare un disastro simile, se colpissero la Terra, non sono molti.
Per danneggiare seriamente il nostro Pianeta, occorrerebbero asteroidi di almeno un km di diametro. Un corpo del genere urta il nostro Pianeta solo una volta ogni 100.000 anni circa. Se gli astronomi dovessero trovare un oggetto di così grandi dimensioni, ci sarebbe molto tempo a disposizione per tracciarne l’orbita esatta e pianificare un sistema per deviarlo dalla rotta di collisione con la Terra. Si tratterebbe di un’impresa in cui verrebbero coinvolti tutti i Paesi del mondo.
Se individuato per tempo, basterebbe probabilmente una spinta, magari con razzi a propulsione chimica, per deviarlo dalla traiettoria pericolosa. Gli enti designati a difenderci dalla minaccia di corpi celesti pericolosi, come ad esempio la Nasa, si rendono conto che, anche se la Terra non è in pericolo immediato, il problema dell’impatto con un asteroide si potrebbe porre in futuro.
È nell’interesse di tutto il mondo quindi non ignorare il rischio, ma restare all’erta per riuscire a dare l’allarme in tempo. Nei prossimi giorni gli scienziati si pronunceranno e potremo sapere qualcosa di più sull’asteroide minaccioso, scoperto poche ore fa. Tutto sembra essere sotto controllo, quindi.
Personalmente, credo comunque che scruterò il cielo con maggiore diffidenza. Ancora troppo fresche le immagini degli abitanti degli Urali. Del tutto ignari, essi sono stati colpiti nella loro quotidianità da detriti provenienti da uno spazio, per certi versi, ancora parecchio imprevedibile e misterioso.
Written by Cristina Biolcati