L’autrice Rachel Bach, di cui vi parlerò prossimamente, in un post sul suo blog personale parla dei parallelismi tra la vita dello scrittore e le tribolazioni dei concorrenti del reality Project Runway (che non danno più da noi in tv e non so perché, io lo guardavo sempre volentieri su Cielo, non so se lo danno ancora su Sky):
http://thisblogisaploy.blogspot.it/2013/11/what-project-runway-taught-me-about.html
Io ho trovato il suo post molto interessante e utile, per chi come me e molti altri si cimenta nella scrittura, perciò ho pensato di tradurvi in italiano i punti salienti di quanto dice:
Arte vs Legge del mercato , “Devi essere fedele a te stesso”
Ogni scrittore deve porsi dei limiti e al tempo stesso rimanere sempre fedele alla propria storia e alla propria. E ogni volta che dico questo sento Tim Gunn nella mia testa che dice “devi fidarti del tuo istinto e devi essere fedele a te stesso come designer.”
So che tutto questo suona un po ’ semplicistico, ma è vero. A Project Runway, l’obiettivo finale dei concorrenti è creare un abito innovativo e bello, ma che sia anche indossabile. Un abito che non si può mettere è inutile, ma un vestito che è troppo semplice è noioso (che è il bacio della morte a Project Runway). I giudici impazziscono per i vestito portabili, ma comunque interessanti. Deve essere sexy e attraente, senza essere un costume di carnevale o esagerato. Vogliono qualcosa di fantastico, ma che possa anche essere venduto in un grande magazzino.
Questo delicato equilibrio tra creatività e mercato è anche al centro dell’editoria. Editori e lettori sono costantemente alla ricerca di qualcosa di nuovo. Vogliono una storia che mostri loro qualcosa che non hanno mai visto prima, ma allo stesso tempo sia credibile. Il libro deve risultare leggibile, e la storia che racconta deve poter essere riassunta in una quarta di copertina che invogli la gente a comprarlo. Meglio ancora se la trama è legata a ciò che è di tendenza in quel momento, ma non può essere troppo alla moda o il libro sembrerà vecchio prima ancora di venir pubblicato.
Lo sforzo che c’è dietro ciò che sembra “senza sforzo”
Non intendo tradire il mio amore infinito per Tim Gunn , ma il mio punto preferito di vista in Project Runway è quello del Direttore Creativo di Marie Clare , Nina Garcia. Se Michael Kors è la voce degli stilisti e Heidi Klum ha il ruolo del potenziale cliente, Nina è la voce dell’industria legata alla moda. Lei è quella che guarda al di là di arte , al di là dell’abilità tecnica , anche oltre il proprio gusto personale per cercare di capire se un particolare design potrà avere successo commercialmente parlando. Cioè se venderà. Pensa a come un abito potrà risultare sulla copertina di una rivista di moda, come starà appeso in un negozio e chiede costantemente : “Chi è il vostro cliente ideale ? Chi indosserà questo vestito ? “
Domande incredibilmente pertinenti e professionali che un sacco di stilisti non considerano , soprattutto all’inizio di una stagione . Ma se sostituiamo la parola ” abito ” con ” libro” e “stilisti ” con ” scrittore “, tutte le sue domande sono ancora importanti . E ‘molto facile per uno scrittore farsi prendere dalla propria visione della storia , e avere qualcuno come Nina Garcia che gli pone domande come “Chi leggerà questo libro? Come potrai vendere questo libro ? ” può veramente aprirgli gli occhi.
Una delle parole preferite di Nina Garcia è ” senza sforzo “. Si può sempre dire quando le piace veramente qualcosa perché lei tira fuori quella parola , soprattutto se il drappeggio è coinvolto . Ma quando lei dice “senza sforzo “, non intende qualcosa di semplice o di minimalista. Intende un capo che sembra eseguito senza sforzo, un’illusione di grazia incurante che richiede in realtà una quantità enorme di ingegno, cura, e lavoro.
L’illusione è la chiave. Quando tutto questo lavoro che c’è dietro la loro creazione è visibile, vestiti (e romanzi ) sono criticati per essere ” sovraccarichi ” o ” troppo complicati”. Agli stilisti (e agli scrittori) viene detto che si stanno sforzando troppo e aggiungono dettagli senza scopo, come abbellimenti o cerniere o volant nello sforzo di dimostrare quanto lavoro c’è dietro la loro opera. Altra frase preferita di Nina è “Meno è meglio”. Lei va costantemente dicendo agli stilisti che hanno bisogno di fare un passo indietro , guardare criticamente il loro abito , e modificarlo fino ad arrivare alla sua essenza
Di tutti i consigli che rubo a Project Runway , questo è forse il più importante . Gli scrittori sono persone creative per definizione , e come persone creative , è molto facile che si perdano nel loro lavoro . Quando si ha un’idea sorprendente per una scena, che in realtà non c’entra molto con la storia che si sta narrando, ma è troppo bella per non includerla nel libro, gli scrittori penseranno a tutti i tipi di razionalizzazioni stravaganti pur di non hanno tagliarla. La difenderanno dicendo che aggiunge profondità o verve al romanzo, quando , in realtà, stanno solo arricchendo inutilmente una storia rendendola sovrabbondante .
"Fallo funzionare"
Il motto dello show Project Runaway è ”Fallo funzionare ” ed è un motto potente. Quando sono in crisi sentire Tim Gunn dire “Fallo funzionare ” mi fa andare avanti con il lavoro. E questo è molto, molto importante ,per uno scrittore , perché quando si inizia a scrivere con una scadenza , fallo funzionare, diventa un mantra .
Sia che tu stia scrivendo per te o per un editore , ci sono momenti in cui un libro DEVE essere completato, ma non sai come farai ad arrivare alla fine. Forse ti sei cacciato in un vicolo cieco, o forse sei andato nella direzione sbagliata e ora odi tutto ciò che hai scritto. Forse sei indeciso riguardo un punto della trama e non sai cosa scrivere dopo, ma è necessario che ti faccia venire u idea e presto. E’ in quel momento che devi ripeterti: Fallo funzionare.
Sarebbe facile crollare sotto pressione, ma invece in questo caso dobbiamo prendere esempio dagli stilisti di Project Runway, perché non importa quanto siano sotto stress, o quanto sia folle il limite di tempo per la sfida che devono sostenere , quando arriva il momento di mettere in mostra ile loro creazioni hanno sempre qualcosa da mandare in passerella . Forse non sarà il loro abito migliore, ma alla fine , il vincitore del programma, lo stilista di successo, sarà quello che è riuscito a far sempre funzionare i suoi modelli , e lo stesso vale per gli scrittori .
Non mi piace generalizzare, ma non credo di sbagliare affermando che tutti gli scrittori (anche se bravissimi a programmare e sfruttare al meglio il loro tempo) hanno affrontato momenti di sconforto in cui non sapevano come andare avanti nella stesura di un loro libro. Quando questo accade, soprattutto se vicino a una scadenza, la differenza tra gli scrittori che cadono e gli scrittori che hanno successo è la loro capacità di fare come dice Tim Gunn e farlo funzionare.
Non è un consiglio semplicistico. La capacità di elevarsi al di sopra del panico, di essere calmo e creativo anche sotto pressione e di eseguire il proprio lavoro, è la linea che separa il professionista dal dilettante. Fortunatamente, è anche un talento che può essere appreso, e una parte del ruolo di Tim nel programma Project Runway è quello di insegnare questa capacità agli stilisti.
I professionisti devono sempre trovare il modo di rispettare le loro scadenze. Solo se non ti arrenderai mai riuscirai a venire pubblicato e continuerai a esserlo.
Una delle cose più sorprendenti di essere un artista professionista, è
scoprire che più le cose cambiano, più rimangono le stesse. La pressione a cui è sottoposto un artista variano molto da settore a settore, ma il cuore del problema resta invariato. Designer, scrittori, artisti grafici, stilisti, tutti noi affrontiamo la stessa lotta per riuscire a produrre un lavoro creativo, ma vendibile, sotto pressione, senza sacrificare la visione che rende questa arte, nostra.
La situazione di uno scrittore è molto diversa da quella di uno stilista che partecipa a Project Runway, ma può comunque imparare dai loro errori, e questo è molto di più di quanto ci si aspetti da un Reality show sul creare abiti in tempi folli e con materiali strani.