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Scrittori si diventa, meglio se avvezzi nell’arte dell’umorismo

Creato il 28 settembre 2011 da Sulromanzo

Scrittori si diventa, meglio se avvezzi nell'arte dell'umorismoIn Romania per accedere al mondo letterario dal suo interno esiste un iter piuttosto specifico. Da secoli, si fa la gavetta. E i luoghi più idonei per iniziare questo percorso sono i giornali e le riviste letterarie. In Romania ne esistono una decina, distribuite nelle edicole o chioşc, per dirla in madrelingua, ben disposte a ricevere materiale nuovo e a rigettarlo se non considerato idoneo. Una lama a doppio taglio, questa via. Da un lato, se vuoi tentare la carriera letteraria sai dove rivolgerti. Dall’altro, se vuoi tentare la carriera letteraria, ma ti scosti troppo dai gusti soggettivi dei “veterani”… Beh, in tal caso, sono limitate le possibilità di accesso.  In qualche modo, però, anche l’Italia si palesa come tradizionalista, benché offra qualche spiraglio di luce in più. Un’illusione, ecco cos’è nella sua essenza lo spiraglio, dal quale nemmeno la Romania è estranea.

Torniamo, però, all’iter iniziatico che uno scrittore o poeta romeno segue per raggiungere il suo pubblico. Dopo il passo iniziale, ossia inviare i propri parti intellettuali alle testate specializzate e quindi ottenere la loro pubblicazione, solitamente si tenta di redigere il primo testo cospicuo da offrire alle stampe. Favoriti dalle indulgenze dei sovraintendenti, la pubblicazione solitamente riceve spazi pubblicitari e attenzioni sufficienti da concedere al neo scrittore di guardarsi allo specchio e congratularsi narcisisticamente per i propri successi. Il passo successivo per consolidare e sigillare il patto con i lettori consiste nei concorsi letterari e la frequentazione di fiere e saloni del libro, ove presentare i propri figli di carta.

È forse nata la voglia in qualcuno di imparare il romeno e buttarsi tra le braccia della letteratura autoctona? Sarebbe un ottimo impulso, se non altro per verificare la veridicità delle tappe sopraelencate. E, intanto che quel qualcuno è alle prese con lo studio della lingua, costui potrebbe gettare un’occhiata tra i testi di Mircea Cartarescu, uno degli scrittori più letti, apprezzati, criticati e invidiati del panorama letterario contemporaneo romeno. Consiglio spassionato di lettura.

Scrive racconti Cartarescu e li racchiude in volumi con titoli provocatori e intriganti: “Perché amiamo le donne” (De ce iubim femeile), “Le belle estranee” (Frumoasele straine), “Abbacinante” (Orbitor), tutti editi da Humanitas, e tanti altri titoli. In italiano è stato tradotto da B. Mazzoni per Voland Edizioni.

Mentre lo si legge, questo prolifero autore romeno, si cerca di intuire quale sia la giusta combinazione di sale e pepe con la quale cosparge i suoi scritti. L’intuizione raggiunge il lettore già nelle prime pagine e diviene materia prima della metà del libro. L’ironia. L’umorismo. Ecco cosa colpisce e fa penetrare nell’anima i racconti di Cartarescu. Personalmente, sono sempre stata convinta fosse più semplice far piangere, soffrire il lettore che farlo ridere, seguendo un po’ la scia della natura: strappar lacrime con storie di quotidiana tragicità è gioco da ragazzi. Tutti soffrono. E tutti soffrono allo stesso modo. L’umorismo invece segue altri schemi. Più personali. È luogo comune che le donne rimangono immediatamente ammagliate da chi le sa far ridere, e solo in seconda battuta piangere. E saper far ridere in modo autentico è dote di alcuni e rientra in una sfera soggettiva. Non a tutti piacciono le stesse barzellette, non a tutti piace lo stesso umorismo.

Avventatosi in un’impresa tutt’altro che semplice, Caratrescu è riuscito a far ridere – e mentre ridono i suoi lettori riflettono– guadagnando uno spazio nelle biblioteche personali e un pubblico affezionato.

Come tutti i grandi artisti, Mircea Cartarescu ha l’aria di una persona qualsiasi. Un artista è sufficientemente bohème dentro di sé per non percepire la necessità di segnali esteriori per sottolineare le proprie qualità, diceva uno degli scrittori preferiti di Cartarescu.

Mircea Cărtărescu (Bucarest, 1 giugno 1956) è un poeta, scrittore e saggista romeno, esponente di spicco del Postmodernismo. Laureatosi all'Università di Bucarest in Lingue (ama soprattutto il Francese) e in Letteratura nel 1980, dopo la laurea ha lavorato come professore in un liceo linguistico, come funzionario ed editore della casa editrice Caiete Critice (1980-1989). E poi è stato, dal 1991 al 1994, professore a pieno titolo all'Università di Bucarest; ha insegnato anche ad Amsterdam (Paesi Bassi) per un anno. Come scrittore ha esordito nel 1978 con una novella pubblicata sulla rivista România Literară.

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