“In attesa di un chiaro giudizio delle autorità competenti sull’imputazione, al Sacerdote Don Carmine Schiavone è stato chiesto di osservare un periodo di prudente ritiro dalle ordinarie attività pubbliche del suo ministero”. Sono queste le parole del comunicato con cui Angelo Spinillo, vescovo di Aversa, ha sospeso temporaneamente Don Carmine, il prete accusato dalla Dda di aver sostenuto e incoraggiato un boss dei Casalesi.
Il boss in questione è Nicola Panaro, arrestato nel 2010 e condannato a nove anni e quattro mesi di carcere. Don Carmine, ex vice parroco della “Chiesa dell’Annunziata” di Villa Literno, avrebbe, secondo la Procura, “intralciato le investigazioni, le ricerche dell’autorità e le indagini dei carabinieri di Casal di Principe durante la latitanza di Panaro (durata sette anni), mettendosi in contatto epistolare con lui ed incoraggiandolo nella latitanza, garantendo il suo apporto morale e materiale ai suoi familiari”. Nel covo di Lusciano, dove il boss è stato arrestato, è stata trovata una lettera inviata proprio dal prete: l’autore dice di trovarsi nella sua chiesa, davanti ad un crocifisso, si dice felice di essere guida spirituale di Nicola e dice di pregare ogni giorno per lui durante la messa. “Ti auguro tutto il bene che un prete possa augurare ad un uomo” è scritto testualmente nella stessa lettera. Una frase che, secondo il giudice, non lascia dubbi ad alcuna interpretazione e per cui è scattata l’ordinanza di custodia cautelare.
Dalla lettera, come sostenuto dal Gip, si evince anche che il sacerdote “conosce bene la famiglia del latitante e che, come confermato dalle indagini precedenti, avrebbe frequentato più volte la casa della famiglia Panaro, che si trova a San Cipriano D’Aversa. Sarebbe stato, infine, diverse volte in contatto telefonico con la moglie di Nicola, Diana Maria Consiglia, arrestata martedì scorso.”
La notizia ha lasciato “tristemente sorpresi” la Diocesi di Aversa: “La nostra comunità cristiana è rimasta stupita perché, in questi anni, ha potuto guardare con stima alla presenza di Don Carmine nell’azione pastorale. Tuttavia esprimiamo grande fiducia nell’opera e nel giudizio dei Magistrati che sono preposti alle indagini ed auspichiamo si possa fare chiarezza su quanto oggi è imputato al sacerdote”.