Magazine Diario personale

Scrivere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli.

Da Rici86
Scrivere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli.Appena ho letto questa frase di Emilio Salgari, mi ha subito arrivata dritta al cuore. Ogni libro è un viaggio, sia che tu lo scriva sia che tu lo legga. I libri ti portano ovunque, ti fanno compagnia, diventano tuoi amici: quando ne finisci uno è come se dovessi separarti da un amico. Con loro piangi, ridi, sogni, ti innamori, tremi, odi, ti arrabbi, temi, ti allontani, ti avvicini. E scopri anche qualcosa in più di te stesso, come se i libri non raccontassero una propria storia ma la tua storia, la tua vita, la tua personalità, le tue aspirazioni, i tuoi dolori, i tuoi successi. Ho passato troppo tempo senza scrivere. Non so come mai, cosa mi era successo.  Aver ripreso a scrivere è stato come riportare alla luce una parte di me che è rimasta troppo a lungo sopita. Come ritrovare un caro vecchio amico. Come ritrovarmi e perdermi nello stesso istante. Si dice che l'essere umano utilizzi solo una minima parte del proprio cervello: è come se per un certo periodo della mia vita io ne avessi utilizzato ancora meno, mettendo in stand-by una fetta di emozioni e sensazioni. Riprendere a scrivere è stato come risvegliare un arto addormentato, come riattivarne la sensibilità.di colpo. E' come se ora percepissi più sensazioni, più emozioni, più dettagli. Ho uno sguardo nuovo su di me e sul mondo, una nuova sensibilità. O forse ho ritrovato la mia vecchia sensibilità. Mai come ora sono consapevole che non voglio più ripetere certi errori. Ne commetterò tanti altri, lo so, ma questi no. Non ho più intenzione di perdere me stessa.

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