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Scrivere in una certa maniera

Da Marcofre

Scrivo perché lo so fare bene

Questo affermava Flannery O’Connor in una lettera del 1° gennaio 1956. Non è la prima volta che cito questa scrittrice statunitense, né questa frase in particolare (ne avevo scritto oltre 2 anni fa: “Flannery O’Connor: perché scrivo”).

Ma è una frase che apre le porte a un argomento che incuriosisce un po’ tutti. Vale a dire: perché lo scrittore scrive? La risposta della scrittrice statunitense è di una semplicità quasi disarmante: perché lo so fare bene.

E non è solo la consapevolezza delle sue qualità.

Spesso le domande su cosa muova una persona a scrivere pretendono delle risposte altisonanti e soprattutto tanto nobili. Si sente di tutto, in effetti. Ma in realtà si dovrebbe essere onesti e rispondere esattamente come faceva zia Flannery.

Oppure dire qualcosa del tipo:

Perché mi piace.

Però nell’era dell’impegno (anzi: dell’engagement come dicono le persone che sanno), una simile risposta sarebbe riprovevole. Allora si inventano delle risposte che facciano una buona impressione.


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