Magazine Scuola
una piccola storia ignobile
SOTTO OCCUPAZIONE MILITARE
Controlli asfissianti di polizia, onnipresenza dei militari, propaganda martellante, onnipresente oppressiva. Questo è pressappoco l’immaginario associato a un regime di occupazione militare. Non è forse tanto diverso da quello che accade in certe zone del Sarrabus, Sardegna Orientale economicamente depressa, a ridosso del Poligono Militare Sperimentale del Salto di Quirra (PISQ), la più grande struttura militare dell’Europa occidentale, dedicata all’addestramento e alla sperimentazione dei più moderni e distruttivi ordigni che l’industria degli armamenti sia capace di inventare.
Pazienza se gli espropri, gli addestramenti e le sperimentazioni hanno devastato, impoverito e svuotato questi paesi, pazienza per l’inquinamento, gli ammalati e i morti, pazienza per un futuro rubato, pazienza per i giovani che non trovano alternative all’arruolamento “volontario” per totale mancanza di altre opportunità. Nessuno deve turbare la pax militari in queste terre. Tutto sembra sereno e tranquillo attorno al poligono, ma su questa tranquillità apparente pesa una rete di meschini interessi, ricatti e minacce sottili, legate alle attività dei militari. Chi osa cantare “fuori dal coro” deve essere fermato, non devono esserci complicazioni, problemi o interferenze con le mortifere attività del poligono.
È successo quando un medico, sindaco di Villaputzu, ha denunciato la crescita abnorme dei tumori nelle zone vicine al PISQ: hanno cercato di screditarlo, l’hanno estromesso dall’attività politica, lo hanno messo in condizioni di non nuocere.
Ora a Villasalto, sempre a ridosso del poligono di Quirra, il capitano della stazione dei carabinieri si intromette addirittura nelle lezioni della prof di storia e italiano delle scuole medie. Decisamente alle autorità non sfugge niente!!
La prof., già resasi sospetta per non aver condotto la scolaresca alle celebrazioni delle glorie militari e degli eroici caduti il 4 novembre (messa in chiesa e rinfresco con bibite in municipio), ha addirittura osato ricordare in aula, nel corso di una lezione di storia, alcuni dei crimini di guerra commessi dall’esercito italiano: uso di gas asfissianti, rappresaglie e stragi di civili nel corso delle guerre coloniali in Libia e in Etiopia; costruzione di campi di concentramento e uccisioni di massa di civili inermi nell’occupazione della Jugoslavia durante la seconda guerra mondiale, e così via.
Fatti accertati e ben documentati per gli storici, ma non, evidentemente, per un meticoloso capitano dei caramba di Villasalto, che ritiene di dover deferire la prof. all’autorità giudiziaria, per oltraggio alle forze armate (art 290 cp).
Un piccolo episodio forse, un po’ ridicolo ma grave perchè mostra il clima di sospetto e paura creato dal potere militare per il controllo di queste zone, rese strategiche dalla presenza del poligono.
Evidentemente il regime di occupazione militare non riguarda solo quei territori lontani che conoscono l’oppressione dei nostri eserciti “di pace”. La stessa logica, gli stessi metodi operano molto più vicini a noi. Il regime di occupazione sfiora, talvolta, anche le nostre case, aleggia sui nostri cieli.
A questo regime di oppressione si può resistere, con grandi e piccoli gesti, tutti importanti. La propaganda va smascherata, ogni giorno, perché quello di uccidere non è e non sarà mai “un mestiere come un altro”.
Tutta la nostra solidarietà a chi resiste, tutto il nostro disgusto per chi sostiene questo regime opprimente e odioso.
Collettivo scuola Smilitarizzata
fonte piemonte.indymedia.org
Pubblico questa storia di ordinaria repressione di chi afferma documentate, storiche ed incontrovertibili verità, ma non posso fare a meo di notare che il veicolo che me l'ha fatta conoscere ("fintymedia") è uno strumento dello stesso potere che a parole dice di combattere.
Indymedia è infatti un sito ove si pubblicano tante informazioni vere sulle bassezze e le infamie di secondo livello del sistema, ma solo per evitare che si parli delle atrocità e delle nequizie più rilevanti: scie chimiche, signoraggio bancario, codex alimentarius, cospirazioni, importanza e valore delle terapie naturali, menzogne e funzione repressiva della psichiatria, tossicità delle vaccinazioni e di gran parte della medicina convenzionale.
Al contempo si indirizzano tante persone in buona fede non solo a lottare contro obiettivi di secondo livello, ma a scegliere come metodi di lotta quelli che il sistema vuole che i dissidenti adottino (in modo che la lotta non serva quasi a niente, o addirittura porti beneficio al potere).
Pensate davvero che un governo farà marcia indietro di fronte a cortei (più o meno partecipati) contro la riforma Gelmini? No, anzi prenderà al volo l'occasione per schedare tutti gli aderenti alla protesta e farli picchiare appena possibile dalle forze dell'ordine.
Se poi si riesce a far sì che i dissidenti odino le forze dell'ordine e le forze dell'ordine odino i dissidenti, si riesce a creare l'ennesima divisione che permette di governare secondo la vecchia logica del "divide et impera"; infiltrando il movimento con provocatori durante i cortei poi si riesce a legittimare agli occhi di molti esponenti delle forze dell'ordine la reazione violenta contro i manifestanti, e quindi a legittimare ai loro occhi quel potere che li induce a usare violenza contro chi vorrebbe chiedere un mondo migliore anche per gli uomini in divisa. E ancor peggio si giustificano agli occhi di una buona parte dell'opinione pubblica leggi repressive che limitano qualsiasi libertà di movimento e di espressione.
Paradossalmente poliziotti e carabinieri in certe occasioni reprimono con violenza chi chiede un mondo migliore anche per loro e per i loro figli, mentre i manifestanti sono indotti ad odiare chi si comporta come un docile servo obbediente (e che per questo andrebbe se non perdonato, almeno compatito). Due parti contrapposte che però sembrano rispondere alla regia dello stesso manovratore occulto, due fazioni di sfruttati e di controllati che si combattono, quando la sola forza davvero dirompente potrebbe essere quella dell'amore (lo so che è una strada ardua da percorrere, ma a cosa hanno portato diversi decenni di una politica improntata alla rabbia e all'odio?).
Nel video qui sotto vedete le due fazioni in guerra in Grecia, in alcuni recentissimi scontri.
Non fraintendetemi però, di sicuro se non ci fosse più nessuno ad indossare le divise, i criminali che ci governano perderebbero gran parte della loro forza di coercizione.
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