“Scusa ma ti voglio sposare” di Federico Moccia – GFL Step 4

Di Morgan Palmas
Stremato all’ultima pagina, con noia. Più che noia. È stato un esperimento, lo sappiamo, leggere “Scusa ma ti voglio sposare” di Moccia, quindi, rappresentava un rischio con ricadute del tutto impreviste. Ora mi sbottonerò. 
Non leggero mai più qualsiasi suo libro, per quanto riguarda i miei gusti “Scusa ma ti voglio sposare” è uno dei peggiori che abbia letto negli ultimi dieci anni, assieme a Melissa P e alla sua prima Opera pornografica. Lo scrivo con cognizione di causa, anche perché avevo letto un solo altro suo testo (Tre metri sopra il cielo), non saprei scegliere fra i due. 
Nota personale, ho un cugino che fa la seconda liceo e adora leggere il fantasy, mi viene da ringraziare Cristo, Maometto, la Trimurti induista e tutte le altre divinità del mondo che non abbia incontrato Moccia nella sua strada. Fra leggere e non leggere viva il moccianesimo, però si può osare di più a 14-15 anni, e il fantasy può essere una strada, fermo restando che fra Tolkien per esempio e Moccia ci sono 11.948 parsec di abisso fra loro.Non so voi quali impressioni avete avuto alla fine della lettura, io poco incoraggianti. 

Passiamo al prossimo libro: “La formula del professore” di Yoko Ogawa (ediz. Il Saggiatore): 195 pagine da leggere in un mese, per mercoledì 26 maggio avremo letto le prime 48. 
Yoko Ogawa è considerata una delle penne narrative contemporanee più importanti del Giappone, ha ricevuto alcuni premi prestigiosi. “La formula del professore” è stato nella terra natale della scrittrice un vero caso letterario, andando oltre il milione di copie vendute, ricevendo anche apprezzamenti da matematici per la capacità dell’autrice di esaminare per certi aspetti la bellezza della disciplina, lontana da stereotipi faziosi; ne è stato tratto anche un film: “The Professor and His Beloved Equation”. Buona lettura e a mercoledì prossimo.