Magazine Maternità

Scusi, da che parte?

Da Stimadidanno
Rifletto. Le responsabilità. Le mie responsabilità. Come mamma, nei confronti di G. Come persona, nei confronti di chi mi sta intorno. E poi nei confronti di me stessa, che è la parte più difficile.(tralascio ambiente, italia, universo che mi sembra che di carne al fuoco ce ne sia già molta)
Scusi, da che parte?
Ci sono donne che sono il cuscinetto anti-urto della famiglia. Sentono di avere come missione l'appianamento dei conflitti, l'addolcimento. Agiscono dentro e fuori, controllano tutto. Ho visto equilibri familiari fondati sulla capacità tutta femminile di ammorbidire i contrasti, mediare, talvolta sfumando la realtà fino a renderla inconsistente. Le stesse famiglie poi, scomparse o indebolite queste matriarche, hanno fatto i conti con i peggiori rancori. Persone - devo dire, soprattutto uomini - che si sono ritrovati adulti a quaranta, cinquant'anni. Fratelli che hanno cominciato a dirsi la verità, a parlarsi davvero. Ed è brutta la sincerità accumulata negli anni, buttata fuori tutta in una volta.
Scusi, da che parte?
Ho conosciuto anche chi ha deciso di fare sempre il duro e puro. Mai un cedimento, mai un compromesso. C'è chi offre la sua opinione sempre e comunque, in nome dell'onestà e dei legami forti. 'Io sono così, prendere o lasciare', dicono questi. Ho visto rapporti familiari interrotti per orgoglio, amicizie buttate via. Moltissime occasioni sprecate perché ci si fissava sui dettagli.A volte la sincerità non è utile, è semplicemente l'emissione di un giudizio, senza tenere conto della realtà dell'altro; è puro sfogo, è aggressione, è paura. La sincerità senza ascolto fa danni.
Scusi, da che parte?
E io? Io, un casino.
Geneticamente dura e pura, ho scoperto che sono capace di mediare. Questa è una novità che mi spiazza. Certe volte mi viene proprio bene. Odiavo la parola compromesso, ora la tengo in gran conto come arma di sopravvivenza e civiltà. Cerco compromessi onesti e a volte li trovo. Molti ne perdo per strada.
Ma vorrei essere schietta con G., farle affrontare la realtà sempre, senza sconti. La mediazione la deve trovare da sola. Mi piacerebbe aiutarla a fronteggiare i guai, commisurati alla sua età -ovvio- piuttosto che proteggerla sempre dalle situazioni spiacevoli.
Le piccole occasioni già si presentano e non è per niente facile esserle di supporto in lontananza. Una di queste sere mi ha chiesto: "Mamma come faccio a difendermi?". Almeno verbalizza e comunque è serena, sul come ci si lavora (la tecnica del tiè, in questa situazione un po' particolare, non è più sufficiente).
Magari posso sembrare anche dura, a volte. Forse sarebbe il caso di intervenire, più che altro per prevenire una situazione che può diventare abituale. Non so davvero se è giusto come stiamo facendo, mi concedo un po' di tempo per provare.
Proseguendo nel bilancio... Sincera fino al midollo lo sono con M., ne ho bisogno, posso essere così solo con lui, che ricambia, tosto.
E infine... Nei confronti di me stessa è più difficile essere feroce.
Mentre ci provo, e poi subito dopo mi perdono, mi gioco la partita. A volte mi faccio le finte.
Vinco e perdo.

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