Inauguriamo oggi una nuova rubrica che chiameremo “Scusi, Prof. Una domanda…”. Perché questo nome? Per dare l’opportunità a tutti i lettori di questo blog e agli studenti dell’Accademia Euromediterranea di fare delle domande specifiche ai docenti dell’Accademia, conoscerli un po’ e sapere qualcosa in più sulle materie che insegnano.
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Il primo Prof è Francesco Rotiroti, diplomato nel 1989 al “glorioso Istituto Statale d’Arte di Catania” e laureato in Architettura all’Università di Firenze. Tornato a Catania, si è dedicato ai suoi mille progetti e ad esercitare la libera professione di architetto. Da un anno, è docente di Tecnologia dei materiali e Modellazione & Prototipazione CAD all’interno del corso di Interior & Industrial Design dell’Accademia Euromediterranea.
Dice di sè:
« Quando qualcuno dice:
questo lo so fare anch’io,
vuol dire
che lo sa rifare
altrimenti
lo avrebbe già fatto prima. »
(Bruno Munari, Verbale scritto, 1992)
- Prof. Rotiroti, Lei è architetto e adesso anche insegnante. Come ha conosciuto l’Accademia Euromediterranea?
Tramite la docente Anna Quattrocchi, che insegna in Accademia ma che è stata anche la mia professoressa di geometria descrittiva all’Istituto d’Arte. Adesso siamo colleghi ma per me resta sempre la mia insegnante oltre che una buona amica.
- Lei insegna due materie strettamente legate tra loro e che sono di supporto alla docenza della prof.ssa di Metodologia di progettazione, Fabiana Alparone. Ci spiega in che modo?
Ogni anno, all’interno del corso di Metodologia di progettazione, ai ragazzi viene proposto lo studio di oggetti o l’allestimento di spazi. Tecnologia dei materiali rende consapevoli gli studenti nella scelta dei materiali usati nella progettazione, studiando le proprietà chimiche e fisiche dei materiali e l’utilizzo per un’eventuale produzione.
- Ci spiega in poche parole in cosa consiste la materia Modellazione & Prototipazione CAD? Cosa impareranno a fare i ragazzi iscritti al suo corso?
Il corso si propone di fornire una panoramica degli strumenti CAD (computer-aided-design) a supporto delle varie fasi dello sviluppo di un prodotto e della loro integrazione. Dopo aver acquisito il linguaggio tecnico ed aver imparato ad utilizzare l’interfaccia del programma di modellazione, i ragazzi passano alla modellazione tridimensionale. Preso un oggetto di studio questo si misura, si analizza e si riproduce al computer mediante gli strumenti che il programma mette a disposizione. L’ultimo anno è dedicato invece alla realizzazione del set fotografico virtuale e alle tecniche di rendering, visualizzazione dell’oggetto modellato, settaggio del motore di rendering tenendo conto delle proprietà fisiche dell’oggetto in questione e output del rendering per uso video e stampa.
- Tra i principali strumenti messi a disposizione dal programma CAD figurano lo sweep e il loft. Cosa sono?
- Com’è il suo rapporto con gli studenti? C’è qualche piccolo aneddoto che ci vuole raccontare, magari di qualche studente che l’ha colpita maggiormente?
Il mio rapporto con gli studenti è stato molto amichevole fin dall’inizio. Qualche aneddoto? Ricordo quanto Dario Spampinato fosse portato per il rendering, quanto fosse desideroso di imparare sempre di più. Roberto Cilento, invece, è un patito di imbarcazioni quindi con lui abbiamo applicato la modellazione tridimensionale alle barche.
- A fine anno i ragazzi devono realizzare un progetto finale con una tematica precisa. Qual è stato il tema scelto per quest’anno e com’è andata.
Ovviamente tutto questo è accaduto a livello concettuale, non reale. Infine, giorno 7 Giugno, abbiamo presentato l’animazione al MADEINMEDI, all’interno della mostra virtuale “Centrale del latte” che racchiudeva le creazioni dei giovani designer dell’Accademia negli ambiti della grafica, del web, del video, del gioiello e dell’interior design. E’ stato molto interessante e stimolante sia per noi docenti che per i ragazzi.