Se avessero giustiziato omero non avremmo conosciuto ulisse

La caccia alle streghe, non si è fermata al periodo della santa Inquisizione, restando una delle pagine nere della storia umana. Le streghe nel Quattrocento erano donne, sospettate o calunniate di avere legami con il demonio; i sospetti derivavano dal sapiente uso delle erbe medicinali, le calunnie forse dall’invidia che corrode l’uomo sin da tempi ancora più antichi. Nel 2011 la caccia alle streghe ritorna, questa volta in Perù. Ad essere massacrati questa volta sono gli sciamani, perseguitati da più di un anno e brutalmente uccisi a colpi di machete. La loro colpa è quella di tramandare la conoscenza del territorio, della foresta, delle tradizioni e della storia del proprio paese:gli sciamani sono gli antichi custodi della spiritualità del Perù, che ha già tanto sofferto per tutto quello che, dalla scoperta dell’America in poi, è stato fatto per annientare l’antica cultura Inca.
L'ufficio del procuratore provinciale sostiene che questi omicidi siano stati ordinati da Alfredo Torres, il sindaco di Balsa Puerto, e realizzati dal fratello. I due fratelli sembra facciano parte di una setta protestante che considera gli sciamani posseduti dal demonio, e che ritiene debbano essere uccisi. Torres nega le accuse, sostenendo che gli sciamani, tutti e quattordici, (di cui si sono trovati solo 7 corpi) sono stati uccisi dalle famiglie scontente dei loro servizi.Nonostante Inüma Bautista, uno degli sciamani destinati alla morte, riuscito a sopravvivere, sebbene con un braccio in meno e con profonde cicatrici sul corpo, abbia testimoniato contro i fratelli la caccia agli sciamani non si ferma.
E dà prova che l’uomo non impara mai dalla storia, ma anzi la ripete.
Valentina Nichele