11 ottobre, Italia.
“Se cade la Lombardia, in un secondo cadono anche Veneto e Piemonte”
“Mi sono sentito con il presidente Berlusconi e con il segretario Alfano, che hanno confermato la linea del Pdl: se cade la Lombardia un secondo dopo cadono Veneto e Piemonte”
parole attribuite a Formigoni, una reazione agli scandali che stanno sconvolgendo la Lombardia, con diversi esponenti indagati e l’assessore alla casa arrestato con l’accusa di aver comprato 4.000 voti (Domenico Zambetti).
Brevissima parentesi. Come si comprano i voti? In quale negozio si va?
Pare che per riuscirci abbia sborsato circa 200.000 euro, destinati a due esponenti della ‘ndrangheta. Zambetti è il quinto assessore di Formigoni ad essere arrestato.
Tornando alla questione del domino Lombardia-Veneto-Piemonte.
Perché dovrebbero cadere anche Piemonte e Veneto? Sarebbe interessante chiedere a Paolo Valentini che afferma
“Cara Lega, l’abbiamo detto e ripetuto, ci sono mille modi per suicidarsi: se cade la Lombardia, simultaneamente cadono Piemonte e Veneto”
quali sono i termini di questa non tanto velata minaccia? Cosa non sappiamo?
Attendendo pazientemente che qualcuno dica quali sono gli scheletri dell’armadio della Lega, prendiamo i pop corn e vediamo come si scannano leghisti e pidiellini.
Vittorio Nigrelli